Tuffi, Tania Cagnotto pronta al ritorno: “Mi alleno per Tokyo 2020”

Tania Cagnotto torna ad allenarsi nei tuffi per Tokyo 2020
Tuffi, Tania Cagnotto pronta al ritorno: “Mi alleno per Tokyo 2020”

ROMA – Dopo la maternità Tania Cagnotto è pronta a tornare a tuffarsi. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] La tuffatrice è la felice mamma di Maya, ma l’adrenalina del trampolino le manca e così ha annunciato che si sta allenando per le olimpiadi di Tokyo 2020. L’obiettivo della Cagnotto è la specialità del sincro in coppia con Francesca Dallapè, anche lei mamma che da tempo ha deciso di tornare all’agonismo.

La Cagnotto ha dichiarato: “Non ne volevo sapere ma devo dire che da un mesetto la sfida mi stuzzica”. Assente per la prima volta, dopo anni di medaglie e trionfi, agli europei in Scozia (in piscina c’era ma come commentatrice Rai), la tuffatrice ha assistito all’impresa d’oro della nuova coppia del sincro formata da Elena Bertocchi e la 15enne Chiara Pellacani, già indicate come le eredi delle due campionesse ora mamme. “La loro vittoria mi ha fatto riflettere – racconta in un’intervista al settimanale Gente – perché, dovessimo qualificarci, mi dispiacerebbe togliere loro spazio”.

A 33 anni con due medaglie olimpiche (un argento e un bronzo), uno storico titolo mondiale conquistato nel 2015 e venti ori europei, Tania vuole tuffarsi ancora per vivere un’altra Olimpiade. A Tokyo di anni ne avrà 35, ma dal prossimo autunno riprenderà a salire e scendere sul quel trampolino che ha scandito tutta la sua vita. Fare la mamma però le piace molto e da sette mesi, da quando è arrivata Maya, ogni pensiero è rivolto alla famiglia. Che vorrebbe allargare, con il marito Stefano Parolin.

Ed è proprio il desiderio di un secondo figlio che potrebbe frenare il ritorno all’attività agonistica. “Vivo solo per Maya – racconta ancora l’azzurra -. Ho partorito in acqua e lei ama già molto la piscina: possiamo dire che è da sempre un pesciolino. Mi piacerebbe un secondo figlio. Magari, sempre se dovessimo qualificarci, dopo Tokyo. Ma se rimango di nuovo incinta, rinuncio al podio. Un figlio vale più di qualsiasi medaglia”.

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