Tennis, Adriano Panatta: “Nessuna emozione per Cile-Italia”

ROMA, 15 SET – ''Non avessi giocato, non fossi stato un tennista, forse sarei stato a fianco dei contestatori nelle proteste che in quei giorni accompagnarono il nostro viaggio verso Santiago del Cile; ma ero un giocatore di tennis, e volevo vincere la Coppa Davis''.

Così Adriano Panatta rivive, in un'intervista a Radio 24 (andra' onda integrale domenica prossima alle 14.30 nella trasmissione 'A Bordo campo'), la finale di Coppa Davis tra Italia e Cile del dicembre 1976, preceduta dalle polemiche per la richiesta di boicottaggio della sfida da parte della sinistra italiana, per protesta contro il regime del generale Pinochet.

Molto diversa invece la sfida di questo fine settimana. ''Non mi da' nessuna emozione'' confessa Panatta.

''Nella squadra c'erano personalita' forti e opinioni politiche diverse – spiega Panatta – ma noi giocatori, il capitano Pietrangeli e il dt Belardinelli eravamo determinati a partire per vincere la Davis''. Quali le emozioni della sfida di oggi tra Italia e Cile? ''Devo essere onesto: nessuna, e non lo dico per snobismo – sottolinea . E' passato molto tempo, l'Italia e' cambiata, il Cile e' finalmente democratico; e noi allora ci giocavamo la Davis, oggi si va in campo per uno spareggio-promozione nel gruppo Mondiale''.

A 35 anni di distanza, rimane piu' forte il ricordo delle polemiche o della vittoria. ''Sono vivi entrambi. Confesso, anzi – conclude – che se non fossi stato un giocatore sarei stato magari a fianco dei contestatori in piazza. Ma ero un tennista e volevo vincere la Coppa Davis''.

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