Tennis, il russo Medvedev classe 1996, numero due al mondo ( da domani) ha vinto gli Internazionali d’Italia al Foro Italico di Roma.
È la prima volta che vince un torneo su terra rossa. Ha vinto meritatamente grazie al suo gioco dalla linea di fondo con scambi lunghi, colpi piatti ed un rovescio fantastico per velocità e precisione. Nonostante la sua altezza (1,98) possiede una elevata rapidità in movimento.
Qualità che gli hanno consentito di battere il talentuoso danese Rune. E per la prima volta un giocatore russo vince a Roma. E ai microfoni del Foro italico rende omaggio al giovane danese è si complimenta col pubblico romano per la competenza.
Inizio alle 17.30. Ritardo dovuto ad un doppio acquazzone. Teli tolti dopo 90’ sull’orario ufficiale. Botta e risposta tra i due finalisti. Grande equilibrio e grandi colpi. Pubblico entusiasta, presenze di rilievo (Mourinho, il ministro).
Primo set del russo (7-5) in 47 minuti. Secondo set: Rune parte bene, infiamma il pubblico ma il russo rimonta con un repertorio di colpi stellari; non è da meno il ragazzo danese, formidabile il suo dritto lungo linea. Esaltante lo scambio con 38 tiri vinto da Rune. Il danese va sul 5-3, si fa aggressivo, si disunisce, inventa, sbaglia. Medvedev approfitta della delusione dell’avversario e fa suo anche il secondo set (7-5) e il torneo in 1h41’.
Medvedev ed il giovane guerriero danese sono arrivati in finale contro i pronostici dei più. Una coppia del genere, inedita, volata a battersi per il prestigioso trofeo degli Internazionali d’Italia era onestamente sul taccuino di pochi visionari. Ed invece è accaduto. E a ragion veduta. Rune ha coronato il suo momento magico nei Masters 1000 con un record di 18 partite vinte e appena 4 perse (da novembre). Il russo invece era tra i favoriti del torneo, Djokovic permettendo (si diceva).
Medvedev è considerato uno dei più forti tennisti del mondo, ha conquistato 19 titoli ATP, è stato il primo ad interrompere il dominio dei Big Four (Federer, Djokovic, Nadal, Murray). Nella semifinale romana ha eliminato Tsitsipas centrando la nona finale in un 1000, la prima su terra rossa. Ma c’è dell’altro: in tre partecipazioni Medvedev non aveva mai vinto una partita al Foro e certamente la terra è la superficie che gradisce di meno.
Ed invece Daniil ce l’ha fatta a conquistare la finale romana al termine di una giornata (sabato 20) snervante e interminabile per il meteo, con tre interruzioni di cui una di più di due ore. Morale: due finalisti inediti. Non accadeva da 15 anni. Sta forse iniziando una nuova era?
Pubblico record, incasso favoloso (370.000 euro solo il primo giorno). Il torneo di Roma sta diventando sempre più grande. Gradevole sorpresa. Meno gradevole sui risultati: Sinner eliminato agli ottavi, il talento Alcaraz eliminato dall’ungherese Marozsan, numero 135 del mondo. E poi ai quarti l’eliminazione che non ti aspetti: fuori Djokovic strapazzato da Rune, il principe danese.
È mancato all’evento Matteo Berrettini, 27 anni, numero 20 ATP. Matteo ha cancellato Roma, Montecarlo e Parigi. La stagione sul rosso del romano è durata solo 2 partite (a Montecarlo), poi il ritiro.
Ancora una volta gli addominali, ancora una volta una lesione che non gli ha permesso di giocare al Foro Italico, casa sua, e poi di nuovo lo Slam parigino (22 maggio-11 giugno). Una situazione preoccupante che si trascina dall’anno scorso. Comunque sta procedendo (bene) con la riabilitazione. Forza Matteo.
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