
Terremoto sulla corsa Champions, la squadra 'caccia' l'allenatore (Pixabay) - Blitzquotidiano.it
Un tutti contro tutti che potrebbe far saltare in aria la stagione: squadra contro l’allenatore, è caos nella corsa alla Champions
Corsa alla Champions, ma con un problema non di poco conto in casa. È tutti contro tutti o sarebbe meglio dire tutti contro uno: l’allenatore.
Aria di tempesta nel club in piena corsa per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League e a cosa porterà lo scontro tra squadra e tecnico lo si capirà soltanto questa sera alle 20.45: è questo l’orario in cui il Marsiglia scenderà in campo contro il Tolosa e si capirà come la squadra avrà reagito al pugno duro di Roberto De Zerbi.
L’allenatore italiano ha vissuto una settimana complicata: la sconfitta contro il Reims, squadra impegnata nella lotta per non retrocedere, ha acceso lo scontro con la squadra. Da un lato De Zerbi, arrabbiato per l’atteggiamento passivo visto in campo dai suoi giocatori e desideroso di ‘vendetta’. Dall’altro i calciatori che non hanno gradito la punizione inflitta dal tecnico. Cancellati i giorni di riposo, allenamenti alle cinque del mattino e uno scontro durissimo che ha richiesto l’intervento della società.
Ha dovuto mediare Benatia, direttore sportivo del Marsiglia, quando la squadra si è infuriata all’annuncio che De Zerbi non li avrebbe allenati il lunedì dopo la sconfitta. Hanno minacciato di non scendere in campo, hanno anche chiesto che il tecnico non fosse in panchina nella sfida contro il Tolosa. Un muro contro muro che potrebbe portare a conseguenze nefaste in campo, dove il Marsiglia si gioca la qualificazione in Champions.
Marsiglia, De Zerbi contro la squadra: “So chi ha parlato”
Nella conferenza alla vigilia però Roberto De Zerbi ha lanciato segnali di pace, o almeno di tregua alla squadra, chiarendo di non aver intenzione di lasciare il club.

“Sono felice di essere l’allenatore del Marsiglia: adoro le sfide e le polemiche sono parte del gioco“. De Zerbi ha ammesso di aver trascorso una settimana difficile, ma ha anche spiegato che “il mio compito è tirare fuori il meglio dai miei giocatori“. Poi su quanto vissuto in questi giorni è stato molto duro: “Gli allenamenti alle 5 non erano una punizione. Sapevo che sarebbero uscite queste notizie e so anche chi le ha messe in giro. Avrei potuto agire in modo tradizionale per evitare queste cose, ma ho scelto di espormi, pur consapevole del rischio che corro“.
Quindi la mano tesa alla squadra: “Sarò sempre al fianco dei giocatori. Quando si perde la responsabilità è la mia: chiedo ai calciatori di dare il massimo, è falso dire che sono contro di me“. Se è lui ad aver detto la verità lo si capirà già questa sera.