Tessera del tifoso, allo stadio con solo biglietto nominale: il sistema non è pronto

Conto alla rovescia per l’inizio del campionato di calcio, ma per quella data, domenica 29 agosto, la tessera del tifoso non sarà ancora pronta. Il sistema pensato e programmato per contrastare la violenza negli stadi, senza non ci si può abbonare né seguire la propria squadra nelle partite a rischio, manca del collegamento della banca dati del Viminale con i circuiti di vendita dei tagliandi. In pratica gare precluse a chi ha un Daspo a carico al momento possono entrare allo stadio con un semplice biglietto nominale.

Secondo quanto emerso dalle ultime riunioni fra i responsabili dei club e del ministero degli Interni, domenica sarà effettuato un test con alcuni rivenditori, ma servirà da un minimo di due settimane a un massimo di due mesi perché sia risolta questa carenza e il sistema entri a pieno regime.

Entrerà a regime entro settembre, invece, sistema informatico legato alla ‘tessera del tifoso’ che consente l’interfaccia tra le questure e le società calcistiche per il controllo dei dati. Questa, a quanto si apprende, la tempistica legata alla ‘card’ che diventerà obbligatoria con il prossimo campionato ormai alle porte. 

Domenica 22 agosto sarebbe già stato effettuato un primo collaudo con l’avvio della serie B. Con il prossimo fine settimana il test sarà esteso ad alcuni stadi per l’inizio di campionato di serie A. Non è escluso che gia’ dalla seconda giornata di campionato si passi dalla fase di collaudo a quella effettiva, estendendo il sistema a tutti gli stadi, anche se una stima tecnica prudenziale indica piu’ genericamente che il sistema entrera’ completamente in funzione nel corso del prossimo mese.

Il collaudo è giudicato essenziale per verificare concretamente la funzionalità del nuovo sistema. Quanto alla scelta degli stadi in cui collaudare il software, è ancora soggetta a una valutazione tecnica che si sta effettuando in questi giorni. In questa prima fase di verifica, per coloro che, muniti di tessera, acquisteranno un biglietto per uno stadio che non rientra tra quelli soggetti al test, il controllo sarà sostanzialmente ‘virtuale’.

A regime, i supporti informatici consentiranno invece, al momento dell’acquisto del biglietto, di effettuare una verifica in tempo reale, attraverso la tessera del tifoso, e di ricevere un ‘ok’ dalle questure sulla base dei dati dell’acquirente. Allo stesso modo, permetteranno alle società, a cui i tifosi devono inviare le richieste per il rilascio delle tessere, di avere accesso al sistema informatico delle questure per verificare che non sussistano impedimenti al rilascio della ‘card’. Attualmente, invece, servono 7-10 giorni per ottenere una risposta dalle questure in merito al rilascio delle tessere.

Come spiega un addetto ai lavori, il sistema informatico del Viminale al momento è già interfacciato con i club che girano le richieste, 521.540 fino ad oggi (220.000 solo quelle del Milan, che ha adottato due anni fa lo strumento obbligatorio da questa stagione), e in breve tempo (7-10 giorni in media) ricevono dalla questura il via libera alla consegna della tessera in base alla fedina del tifoso che fa domanda.

Nel frattempo la maggior parte delle tifoserie organizzate, a costo di non rinnovare l’ abbonamento, ha rifiutato nettamente la card, bollata non come uno strumento di fidelizzazione e commerciale ma come una schedatura. Su molti siti e blog, gli ultras in compenso promettono di seguire le proprie squadra in casa e in trasferta anche fuori dallo stadio; oppure di seguire solo le partite senza restrizioni acquistando gli unici biglietti a disposizione, ovvero quelli per i posti non situati nel settore ospiti.

Poche le eccezioni a un fronte compatto: i membri della Curva Sud milanista l’hanno ”sottoscritta per forza, senza sapere bene cosa fosse quando ci siamo abbonati due anni fa”; quelli della Curva Nord dell’Inter hanno deciso di farlo adesso per continuare a seguire da vicino la squadra pur contestando la ‘card’ come”anti-costituzionale”, e così pochi altri gruppi ultras.

In attesa di verificare quanto sensibile sarà il temuto calo degli abbonamenti, al momento 50.000 sono le sottoscrizioni alla tessera del tifoso dell’Inter, 25.730 della Fiorentina, 20.074 della Roma, 18.000 della Sampdoria, 17.920 del Palermo, 17.700 del Genoa, 12.000 della Juventus; meno di tutti in serie A il neopromosso Brescia con 2.000, più o meno la media di quanto accade nella categoria cadetta, fatta eccezione per le 12.921 Dea Card dell’Atalanta e le 61 tessere del tifoso richieste al Portogruaro, che in attesa della ristrutturazione dello stadio Mecchia sta giocando a Udine.

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