Tifo violento: Roma e Napoli si dividono il triste primato di giornata
Sarà difficile ora dar torto a Capello: gli ultras non saranno i padroni assoluti del nostro calcio, ma la contestazione dei tifosi laziali a Formello – scontri con la Polizia – e l’arresto dei supporter napoletani dopo le violente prodezze di Udine, autorizzano le più fosche considerazioni sul tifo organizzato in Italia.
La cronaca della giornata è deprimente. A Formello è dovuta intervenire la polizia, con cariche e lancio di lacrimogeni, per disperdere almeno un centinaio di tifosi che avevano sfondando un cancello dell’ingresso al campo per contestare la squadra biancoceleste. Il bilancio degli scontri è di undici fermati e quattro feriti (due agenti e due tifosi).
Tutto questo mentre da Udine arrivava la notizia di quattro ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e due agli arresti domiciliari (più venti perquisizioni) in relazione agli incidenti avvenuti domenica scorsa allo stadio Friuli tra le tifoserie di Udinese e Napoli.
Tifoseria partenopea protagonista in negativo anche in un’altra operazione della Digos, che ha portato al fermo di quattro persone.
L’inchiesta ricostruisce attraverso foto e filmati – ma anche intercettazioni – lanci di molotov, sfide alla polizia e una plateale capacità di intimidazione. Gli episodi di riferiscono a Napoli-Milan giocata il 23 marzo 2008; a Napoli-Chievo del 31 maggio 2009; e a Napoli-Siena del 27 settembre 2009.
Violenze in serie A e intimidazioni nei campionati inferiori. Lunedì un dirigente del Rimini (Prima Divisione girone B), va in sede. Sulla porta trova una testa di maiale. A fare da contorno una minaccia scritta a lettere cubitali sul muro dello stadio.