Il belga Tim Merlier, 31 anni, velocista principe della Soudal Quick-Step, ha vinto la terza tappa del Giro d’Italia – la Novara-Fossano di 166 km – con uno sprint di rara potenza e sapienza tattica. Ha superato di mezza ruota il friulano Jonathan Milan uscendo di prepotenza sul rettilineo finale. Raggiungendo prima Pogacar e Geraint Tomas a meno di 200 metri dalla linea d’arrivo. Beffato il tandem Ineos. E beffato anche l’azzurro Milan che, senza compagni, ha fatto una volata prendendo troppa aria. Miller ha centrato a Fossano il suo ottavo sigillo stagionale, il secondo al Giro d’Italia.
Partenza da Novara alle 13.25. Tutti presenti. Tappa di 166 km con un solo GPM (modesto) dopo 58 km e due successivi traguardi volanti : Masio e Cheraso. Primi km tranquilli, sonnolenti, ritmo contenuto, velocità media di 40 km/h. Il gruppo transita senza particolari sussulti a Vercelli e Casale Monferrato. Zero scatti. Tira aria di tacito accordo. Fossano è il primo (sulla carta) dei sette arrivi in volata, ma è ancora lontano. E poi c’è da smaltire la salita di Oropa del giorno prima. Meglio stare calmi. Media della prima ora di gara: 38,5 Km/h. Mai così bassa. Non c’è sentore di fughe. A Mirabello, “porta del Monferrato”, qualcosa si muove. Stuzzica il Gpm di giornata nel comune alessandrino di Lu (due sole lettere, record italiano condiviso con altri tre comuni: Ne, Re, Vo’). Ci prova Ballerini, pilastro dell’Astana, la sua fuga dura poco e si fa riprendere. Rientra in gruppo sorridente. Aleggia buonumore. Più che una gara sembra una scampagnata di cicloamatori senza mogli. Relax assoluto. Poi, improvvisa, la svolta. Merito del traguardo volante di Masio.
Al km 78 c’è lo Sprint e si svegliano i velocisti. Milan, il gigante di Tolmezzo (194 cm), oro olimpico a Tokyo, brucia tutti con disarmante facilità. La volata spezza però il gruppo in due tronconi e così nasce la fuga di 24 uomini. Comincia un’altra corsa. Tutti i migliori velocisti sono davanti. Ma il gruppo tenta la ricongiunzione. Si va verso Alba a velocità sostenuta. A 43,5 km dal traguardo i battistrada sono assorbiti dal gruppo trascinato dal bergamasco 22enne Lorenzo Milesi ,eccellente cronoman, campione del mondo U.23 a Glasgow.
Gruppo compatto a 30 km dall’arrivo. Le squadre preparano i “treni”. Gli uomini-jet stanno al coperto. Lo Sprint di Cherasco matura dopo 143,9 km di corsa. Volata vinta da Geraint Thomas, secondo Pogacar. Abbuoni modesti. Ultimi 10 km con gocce di pioggia e lo strappo di Salmour. Si accende la bagarre. Velocità sui 60-70 orari. Volano le borracce. Strappo conclusivo. La Ineos attacca con Thomas e Pogacar,i due volano ma sono raggiunti a 150 metri dalla linea d’arrivo. Sprint pazzesco: vince Merlier, Milan secondo di mezza ruota. Spettacolo puro.
1. Merlier 2. Milan 3. Girmay 4. Hermans 5. Andresen 6. Kooij 7. Vernon 8. Aniolkowski 9. Gaviria 10. Dainese
1. Pogacar 2. Geraint Thomas (+45”) 3. Martinez (+45”) 4. Uijtdebroeks (+54”) 5. Rubio (+54”) 6.Fortunato (+1’05”) 7. Lopez (+1’09”) 8. Hirt (+1’11”) 9. Chaves (+1’24”) 10. O’Connor (+1’24”).
Il Giro d’Italia lascia il Piemonte e arriva martedì 7 maggio in Liguria. Frazione di 190 km da Acqui Terme (Alessandria) ad Andora (Savona). Dopo il GPM del Colle del Melegno (7,5 km all 5%) gli ultimi 60 km sono pianeggianti, ma insidiosi. Le strade dell’Aurelia, le strade della Sanremo, non sono mai banali. A Savona la Carovana percorrerà un circuito cittadino poi infilerà il tracciato della Classicissima. Un bellissimo spot per la Liguria.
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