Lo sloveno Primoz Roglic, 34 anni, il fuoriclasse cronoman-scalatore della Bora, ha vinto in volata la quarta tappa della Tirreno Adriatico. Primo sul traguardo di Tortoreto e sua prima vittoria stagionale, la 66esima in carriera. Ha vinto di forza e di astuzia, con mestiere e sapienza tattica. Negli ultimi tre chilometri si è messo,sornione, alla ruota di Alaphilippe studiandone la condizione e la traiettoria. Poi negli ultimi 400 metri ha scatenato i suoi cavalli ed è andato a vincere con sorprendente facilità. Filippo Ganna perde la maglia di leader pagando oltremisura un leggero ma fatale cedimento nel finale. In classifica generale ora Rogli è secondo a soli 6”, Almeida terzo a 8”.
Quarta tappa della Tirreno Adriatico, da Greccio (Rieti) a Tortoreto Lido (Teramo). Dai Monti Sabini dell’alto Lazio – 96 km da Roma – al lungomare abruzzese. Frazione di 218 km da percorrere con tre asperità prima dei 4 passaggi da Tortoreto Alta. Partenza alle 10.43 e solita fuga iniziale di 5 uomini tra cui 3 italiani: Conti, Magli e la maglia verde Davide Bais. Dopo Amatrice e le Terme di Cottiglia i fuggitivi hanno 7’05” di vantaggio sul gruppo. La prima ora di gara registra una media oraria di 40.190 km /h. Il plotone se la prende comoda. Si passa per i paesi tristemente noti per il sisma di 7 anni fa ( Amatrice, Accumoli ). Superata la metà della lunga discesa verso Ascoli il vantaggio dei fuggitivi cala notevolmente sui 3 minuti e resta costante. Il ritmo del plotone è scandito dai corridori della Jumbo-Visma e Ineos. A metà gara si procede con una media di 44.8 km/h. Ai -60 km termina la fuga dei cinque battistrada dopo 155 km. E dopo 167 km il gruppo è entrato nel circuito finale di 17 km (ripetuto 3 volte ).
Tracciato di 17 km per un totale di 51 km. Comincia la battaglia. Si fa vedere Honore’ (suo il primo traguardo volante). Ai -35 allungo veemente di Alaphilippe, alle sue spalle un gruppo di trenta corridori tra cui un brillante Ciccone. Il ritmo è alto. C’è inevitabilmente selezione. La Jumbo-Visma controlla con 6 uomini (su sette). Ai -20 km inizia l’ultimo strappo di giornata. Cedono molti big, non Filippo Ganna. Terzo e ultimo giro, suona la campana. Bagarre. Ai -10 km si ricompattano i due gruppi al comando. Si formano i blocchi. Tensione alle stelle. L’ultima ascesa è una resa dei conti. Brutta caduta di Van Aert e Pidcock , i due campioni si rialzano e procedono sorridendo. Ultimo km, vanno in testa Fortunato e Howson. Ripresi. Sfuriata conclusiva. Volatona. Primoz Roglic apre il gas ai 400 metri, sorprende tutti, sta a ruota di Alaphilippe e Adam Yates, li supera di forza e va a vincere con limpida sicurezza. Quarto Kelderman, quinto Geoghegan, sesto Mas, settimo Lafay. A seguire Almeida (8),Vlasov (9), Carthy (10). Nessun italiano nella Top 10. Giornata da dimenticare. Ganna cede la maglia di leader della corsa dei Due Mari al tedesco Lennard Kamna, 26 anni, passista-scalatore della Bora e ottimo cronoman.
Sorpresa poco prima della gara: il cronoman Filippo Ganna, leader della classifica, ha ricevuto una multa di 500 franchi (e una perdita di 25 punti Uci ) per “ aver gettato un rifiuto o un altro oggetto al di fuori delle zone di raccolta“. Ovviamente durante la corsa.
È la Morro d’oro -Sarnano Sassotetto. Dal piccolo centro abruzzese (a 12 km dal mare) alla stazione sciistica dei Monti Sibillini in provincia di Macerata. Traguardo al valico di Santa Maria Maddalena dopo 168 km.
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