Tour de France, colpaccio di Victor Lafay sul traguardo di San Sebastian. Adam Yates sempre in maglia gialla.
Victor Lafay, 27 anni, francese di Lione, alfiere Cofidis, ha vinto in volata la seconda tappa del Tour de France, primo al traguardo basco di San Sebastian. Una vittoria di astuzia e coraggio. All’ultimo km, in fuga con una ventina di corridori, ha sorpreso tutti partendo dalle retrovie come un tappo di champagne.
I big hanno tentennato, Lafay ha creato un “buco”, si è ingobbito in uno sforzo titanico, ha annullato la rabbiosa rimonta del gruppo e ha tagliato il traguardo a braccia alzate. Secondo van Aert, terzo Pogacar, quarto Pello Bilbao. A seguire: Pidcock (5), Skijelmose (6), Woods (7), Bardet (8), Teuns(9), Hindley (10. Con 12” di abbuono catturati oggi, Pogacar ha sorpassato Simon Yates ed è salito al secondo posto della classifica generale.
Primo Adam Yates, secondo Pogacar(+6”), terzo Simon Yates (+6”). A seguire : Lafay (+12”), Van Aert (+16”), Vingegaard (+17”), Woods (+22”). Stesso tempo per Skijelmose, Hindly, Landa. Giulio Ciccone e Alberto Bettiol hanno chiuso rispettivamente al 12 esimo e 13 esimo. Adam Yates 21 esimo ha così mantenuto la maglia gialla.
Seconda frazione nei Paesi Baschi, da Vitoria Gastrelz a San Sebastian di 209 km con 5 GPM e 2.950 metri di dislivello. Nessun scollinamento oltre i 600. Particolarmente impegnativo il finale con la salita-simbolo della “Clasica di San Sebastian”: lo Jaizikbel, collina pirenaica che si affaccia sul Golfo di Biscaglia; una delle vette costiere più alta d’Europa. Una salita di 8,2 km al 5,3% e punte del 9%. Partenza alle 12.29. Non sono partiti l’ecuadoreno Richard Carapaz, olimpionico della EF e lo spagnolo Eric Mas, caduti nella discesa dal Col de Vivero: frattura della rotula per Carapaz, spalla destra lussata per Mas, capitano della Movistar. Due perdite gravi: erano entrambi uomini da podio.
Fuga di giornata, con sole e gocce. E gran pubblico a bordo strada. Bandiere basche ovunque. Tre avventurieri di rango: Powless, Cavagna, Boasson Hagen. Vantaggio anche di 5’. Il gruppo lascia fare. A metà corsa la situazione è sostanzialmente immutata. Seconda parte più interessante, nel sole. E tre salite abbordabili negli ultimi 60 km. Finale appannaggio di una ventina a corridori di cui ben 5 della Jumbo Visma. Li ha uccellati tutti la volpe della Cofidis, Lafay.
Gli organizzatori del Tour sono molto preoccupati per quello che succede in Francia. Anche la quinta notte ha prodotto scontri e saccheggi. Non solo a Parigi, Lione e Marsiglia ma anche a Losanna, in Svizzera. Il presidente francese è stato costretto ad annullare la visita di Stato in Germania a causa delle proteste. Schierate le Forze Speciali, 1389 arresti in totale. E non più solo nelle Banlieaue. Martedì 4 luglio il Tour torna in Francia. Riparte da Dax (Nuova Aquitania, capoluogo Bordeaux). Quello che temono gli organizzatori non è solo il caos senza fine attuale ma il timore che Macron annulli la corsa temendo nuovi tumulti. Tutti gli eventi sportivi sono già stati annullati.
Terza e ultima tappa nei Paesi Baschi. È la Amorebieta- Bayonne di 185 km. Tappa piuttosto lunga con sconfinamento in Francia. Frazione dedicata ai velocisti, senza troppe difficoltà altimetriche lungo il percorso; piccole salite nella prima parte del percorso. Poi quando mancheranno circa 90 km. al traguardo ,senza più salite, le squadre degli sprinter potrann
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