Tour De France, Contador: pugno ad un tifoso “dottore”

Parigi (Francia) – Non fatelo arrabbiare, le conseguenze potrebbero essere terribili. Anche perché, diciamocelo chiaramente, quanto deve essere fastidioso vedersi sfiorare da tutti quei tifosi mentre sei in bici, su una delle salite più dure del mondo dopo una fuga lunga una vita?

E infatti Alberto Contador non ha preso bene il tifo ravvicinato, e unu po’ troppo affettuoso di un supporter vestito da dottore durante la terribile scalata dell’Alpe d’Huez: dottore colpito in pieno volto dal pugno rabbioso del fenomeno iberico.

– ”Ho corso la tappa senza pressioni, solo con la voglia di vincere. Non rimpiango niente, ho corso come mi piace fare. Se non fossi partito in fuga, non avrei avuto la stessa soddisfazione. Mi sono divertito”.

Lo ha detto Alberto Contador, grande protagonista della 19/a tappa del Tour de France, che si e’ corsa oggi da Modane fino all’Alpe d’Huez. Lo spagnolo ha attaccato sin dal Telegraphe, il primo colle di giornata, prima di salire sul Galibier e cedere alla fine, dietro al francese Pierre Rolland e al connazionale Samuel Sanchez.

”Oggi bisognava dare tutto. Sono molto deluso di non aver vinto, ma mi sono divertito sulla bici – ha aggiunto -, ho corso diversamente da quelle volte in cui ogni secondo conta per la classifica generale”. Contador ha vissuto una giornata molto positiva dopo essere crollato nella tappa di ieri: ”Quando giovedi’ sera mi sono ritrovato nel mio letto – ha spiegato – ho pensato che avevo vissuto un Tour senza gloria e avevo solo voglia di rientrare a casa. E’ per questo che ho tentato di realizzare qualcosa. Ero venuto per vincere questo Tour, ma sapevo che la doppietta Tour-Giro sarebbe stata molto difficile”.

Imbattibile nelle grandi corse a tappe dal 2007, Contador e’ solo sesto nella generale, a due giorni dall’arrivo a Parigi, a 3’55” dal leader, il suo rivale Andy Schleck. Quest’ultimo, che oggi ha vestito la maglia gialla, si e’ detto ”fiducioso” di fronte alla crono di domani, che sara’ decisiva, di indossarla fino a Parigi. ”L’anno scorso avevo perso la maglia poco prima della cronometro, quest’anno invece la prendo. E’ di buon auspicio – ha detto il lussemburghese -. Fino ad ora ho avuto un solo giorno negativo, ora sono in testa, mi sento molto motivato e ho le gambe buone. Posso arrivare in giallo a Parigi”. Durante l’ultima salita Andy Schleck si e’ avvicinato a parlare con Cadel Evans: ”Eravamo io e Frank a tirare il gruppo. Allora gli ho chiesto di correre con noi – ha spiegato -. Davanti c’erano solo Sanchez e Contador che non erano piu’ in lizza per la generale. Non importava la vittoria di tappa, c’era una cosa piu’ importante: la vittoria a Parigi”.

Gestione cookie