Tour de France, Marziano Pogacar! Vince anche la seconda tappa consecutiva dei Pirenei, primo in solitaria al mitico Plateau de Beille. Vingegaard ha dovuto inchinarsi alla sua furia agonistica ed è arrivato comunque secondo. Lo sloveno ha messo il cappello sul Tour e ha demolito il record nella salita conclusiva che apparteneva a Pantani nel Tour 1998.
Tappa n.15, la seconda consecutiva sui Pirenei. È stata la frazione che ha concluso la seconda settimana del Tour iniziato a Firenze il 29 giugno. Lunedi 15 la Carovana infatti riposerà a Gruissan, stazione balneare dell’Occitania.
Prima però c’è stata questa durissima frazione, la Loudenvielle-Plateau de Beille di 197,7 km con 4.800 metri di dislivello e 4 GPM di prima categoria e il quinto ed ultimo addirittura un Hc, un “Hors categorie”.
Partenza alle 12.07, subito il primo GPM(Peyresourde); e dopo il traguardo volante di Marignac al km 37 i corridori hanno affrontato il Mente’ (1.349 metri) e il Portet d’Aspet (1.069, 4,3 km al 9,6% con punte al 19%).
Fuga di giornata di 16 uomini, tra cui tre di classifica (Carapaz, Enric Mas, Hindley). Al km 138 c’è stata la salita al Col d’Agnes (10 km al 8,2% e tratti al 12%). Poi una picchiata di 50 km e l’ascesa finale di 15,8 km al 7,9% con punte del 13%. Situazione immutata ai piedi dell’ultima salita: cinque al comando, gruppo sornione a 3 minuti.
Giornata caldissima. Raffica di borracce. La temuta salita inizia dopo 182 km di corsa. E inizia l’impietosa selezione. Il gruppo accorcia lo svantaggio. Lo dimezza. Migliaia di tifosi accompagnano lo spettacolo sportivo. Ultimi 10 km, Pogacar e Vingegaard si marcano stretti e guidano il loro drappello all’inseguimento. Carapaz detta il ritmo ai battistrada. Ripresi.
Vingegaard attacca a 10,4 km dal traguardo tallonato da Pogacar. Il duello incendia i tifosi. È uno scontro diretto. Evenepoel subito dietro ma ad una distanza notevole. A 5 km dalla linea d’arrivo sgomma Pogacar, se ne va in solitaria, guadagna terreno, ha una ferocia agonistica incomparabile, è un marziano, ali di folla in delirio accompagnano la sua marcia trionfale.
E chiude a braccia alzate in 5 ore, 13 minuti e 55 secondi firmando l’impresa più esaltante della carriera.
1. Pogacar, 2. Vingegaard (+ 1’08), 3. Evenepoel (+2’51) ,4. Landa (+3’54), 5 Almeida (+4’43), 6. Adam Yates (+4’56), 7. Buitrago (+5’08), 8. Rodriguez (+5’08), 9. Carapaz (+5’41), 10. Gall (+5’57).
1. Pogacar, 2 Vingegaard (+1.57), 3. Evenepoel (+2.22), 4. Almeida (+6.01), 5. Rodriguez (+6.09), 6. Landa (+7.17), 7. Adam Yates (+8.32), 8. Ciccone (+9.09), 9. Derek Gee (+9.33), 10. Jorgenson (+10.35), 11. Gall (+10.54), 12. Buitrago (+11.14).
È stato il tema più gettonato dalla Carovana, proprio nel tappone che consacrò il “Pirata” alla gloria del Tour 1998. A 25 anni esatti da quel 5 giugno 1999 – giorno in cui Pantani fu espulso dal Giro ; giorno in cui il campione romagnolo ha iniziato a morire – la Procura di Trento ha riaperto le indagini sul caso del prelievo del sangue che, con l’ematocrito risultato oltre i limiti, escluse Pantani da un Giro quasi vinto.
Il nuovo fascicolo, affidato alla pm della DDA Patrizia Foiera, riguarda l’ipotesi di un presunto giro di scommesse clandestine legate alla Camorra che puntava ad evitare la vittoria a Marco; ipotesi avanzata da Renato Vallanzasca, epigono della “mala milanese”, che la pm ha già sentito nel carcere di Bollate dove “Faccia d’angelo” (oggi 74enne) è rinchiuso. Gli avvocati hanno presentato nuovi documenti. Staremo a vedere.