Il danese Mads Pedersen, 24 anni, alfiere della LIDL-Trek, velocista di raro talento e mestiere, ha vinto la ottava tappa del Tour de France battendo in volata Jaspers Philipsen. Il campione del mondo 2019 si è imposto sul traguardo di Limoges con uno sprint regale bruciando negli ultimi 50 metri un altro uomo jet come il belga Philipsen. Terzo Van Aert.
Primo Pedersen in 4h12’26”, secondo Philipsen, terzo Van Aert. A seguire Groenegn (4), Eekhoff (5), Coquard (6), De Buyst (7), Tiller (8), Strong (9) Pogacar (10).
Primo Vingegaard, secondo Pogacar (+24”), terzo Hendley (+1’34”). A seguire Adam Yates (+3’40”), Simon Yates (+4’01”), Gaudu (+4’03”), Pidcock (+5’28”), Kuss (+5’28”).
Ottava tappa, due giorni prima del riposo di Clermont Ferrand (lunedì 10). Una galoppata di 201 km, da Libourne a Limoges. La frazione più lunga del Tour dopo quella di Bayonne (vinta da Lafay che ha preceduto Van Aert e Pogacar). Tappa piatta per 125 km seguita da tre modesti GPM; dunque di accidentato si è visto solo il finale. Partenza alle 12.44, tre uomini subito in fuga (Delaplace,Turgis,Declerc); il terzetto prende il largo Delaplace vince il traguardo volante. I battistrada entrano nella terza ora ad una media di 48,3 Km/h nonostante una temperatura di oltre 30 gradi. Jumbo e Alpecin pilotano il Turgis passa per primo Turgis. I tre fuggitivi conservano 3’15” di vantaggio; un margine destinato a spegnersi nei successivi km, il caldo si fa sentire. A 60 km dal traguardo sono sempre in fuga.
Brutta caduta e ritiro del britannico Cavendish. Caduta banale pagata a caro prezzo. Il Tour ha perso uno straordinario velocista, recordman della Grande Boucle con 35 vittorie, record assoluto a pari merito con Eddy Mercks. Il palmares di “Manx Missile” è è semplicemente sontuosa. Il suo proverbiale sprint gli ha permesso di vincere una Sanremo (2009), un campionato del mondo in linea (2011),tre mondiali su pista, 17 tappe al Giro d’Italia. Ha cominciato a vincere nel lontano 2004 e da allora non si è più fermato. Questa dolorosa uscita di scena forse significa la fine di una splendida carriera.
Ultimi 20 km. Parte la caccia ai tre battistrada, in fuga da 170 km. Il gruppo alza il ritmo. Turgis allunga, stacca i due compagni di avventura e va a vincere il penultimo gpm (Masmont, 353 m.). Insiste, tallonato da Declerc. Ma è ripreso a 8,1 km dalla linea d’arrivo. Comincia la bagarre. Pogacar francobolla Vingegaard, cade Simon Yates (si rialza). Si formano i “treni”. Volata in apnea. Gli sprinter spingono a 75 all’ora. Pedersen “brucia” Philipsen e gli toglie la soddisfazione della quarta vittoria l
Frazione molto dura. Si parte da Saint Leonard de Noblat e si arriva sull’iconico Puy de Dome dopo 184 km e 3500 metri di dislivello. Siamo nel Massicio Centrale. Gli uomini km sono tutti sopra l’11,5%.
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