Tour de France, lo sloveno Tadej Pogacar ha vinto in volata la penultima tappa, davanti a Gall e Vingegaard; il danese si è confermato re della Grande Boucle.
Giulio Ciccone ha conquistato matematicamente la classifica di migliore scalatore riportando così la maglia a pois in Italia dopo 31 anni.
Lo sloveno Tadej Pogacar si è riscattato a Le Markstein cancellando la brutta prestazione a Courchevel che gli è praticamente costato il successo al Tour sfruttando il lavoro della sua squadra per tutta la giornata, è scattato al momento giusto scremando il gruppo ed imponendosi nella volata a 5 finale.
TAPPA CON SEI SALITE
Tappa n. 20, la penultima del Tour de France 110. Giornata dura, con 6 GPM, 3.470 metri di dislivello, 37 punti in palio. Frazione di 133 km, da Belfort a Le Markstein. Con un interrogativo di fondo: in quali condizioni fisiche sono i.corridori dopo la tappa di venerdì fatta ad oltre 49 di media?
Partenza alle 13.46. Primo GPM vinto da Ciccone che guadagna altri 5 punti e porta il bottino a 93 punti, Gall resta a 83. Giulio ipoteca la maglia a pois che manca all’Italia dal 1992 (Chiappucci). L’abruzzese si ripete sul Col de la Croix (altri 5 punti), 16 in più di Gall e 17 su Vingegaard. Terza salita di giornata, il Col de Grosse Pierre (3,2 km. al 7,9%)e Ciccone intasca altri cinque punti.
CAPOLAVORO CICCONE, RE DELLA MONTAGNA
Sul Col de la Schlucht (1.139 m) Giulio Ciccone conquista matematicamente la maglia a pois del Tour, la maglia di miglior scalatore. Sotto lo striscione del Col esulta come se avesse vinto la tappa. Obiettivo raggiunto. E la prestigiosa maglia torna in Italia dopo 31 anni. In precedenza soltanto 3 corridori italiano avevano vinto la classifica dei GPM : Bellini (1976),Battaglin (1979),Chiappucci (1991, 1992).
FINALE CON DUE GPM
Ultimi 30 km in un tripudio di folla. I tifosi sono tutti per l’idolo di casa Thibaut Pinot al suo addio alle corse. Il 33enne campione francese regala emozioni ad un pubblico in delirio. È in fuga inseguito da Harper, Pidcocka e Barguil. Scollina in solitaria sulla penultima salita di giornata con 33” di vantaggio sul terzetto. Ai -20 km il gap è di 24”.
Vola nella discesa che precede l’ultima salita del Tour, il Platzerwasel (1.193 metri, prima categoria); il gruppo maglia gialla ha un ritardo di un solo minuto a 5 km dall’ultimo scollinamento. Thibaut Pinot è raggiunto. Tre al comando: Vingegaard, Pogacar e Gall. Ultimi 10 km , il terzetto insiste nella fuga tallonato da 4 corridori di buona gamba: i gemelli Yates, Pinot, Pello Bilbao. Adam e Simon Yates si sganciano dal poker e vanno alla caccia dei tre battistrada. Li mettono nel mirino e a 5 km dal traguardo li raggiungono.
Spettacolo puro. Cinque uomini si giocano la vittoria di tappa in volata. A 250 metri dalla linea d’arrivo scatta Vingegaard, Pogacar apre il gas, affianca la maglia gialla a cento metri dal traguardo la supera con una ferocia agonistica impressionante e va a vincere a braccia alzate ed un urlo gioioso è liberatorio. Vittoria n.11 al Tour, 16 in stagione.
TOUR, ORDINE DI ARRIVO
Primo Pogacar, secondo Gall, terzo Vingegaard. A seguire:Simon Yates, Adam Yates (+7”),Barguil (+33”),Thibaut Pinot (+33), Pello Bilbao (+33”), Johannessen (+50”), Majka (+50”).
CLASSIFICA GENERALE DEL TOUR
Primo Vingegaard , secondo Pogacar (+7’29”), Adam Yates (+10’56), Carlos a Rodriguez (12’23”), Simon Yates (12’57”).
GRAN FINALE A PARIGI
Ultima tappa. Passerella domenicale con un finale sui Campi Elisi. Partenza da Saint Quentin en Yvelines e dopo 115,5 km la prevedibile volata sul rettilineo più prestigioso del ciclismo mondiale, il viale più bello di Parigi; 1914 metri di cinema, caffè, negozi di lusso, hotel 5 stelle con il celebre Arco di Trionfo voluto da Napoleone per celebrare la vittoria nella battaglia di Austerlitz (1805), il più grande successo dell’imperatore.È dal 1975 che il Tour su conclude qui.