Lo sloveno Tadej Pogacar, 24 anni, capitano della corazzata UAE Emirates, ha vinto in solitaria la tappa Pirenaica delle mitiche vette Aspin e Tourbalet. Lo sloveno ha battuto l’intera Jumbo Visma che aveva lavorato dal primo al penultimo km. Vingegaard secondo (+24”), si è consolato indossando la nuova maglia gialla. Per Pogacar è la decima vittoria di tappa in carriera al Tour de France.
Primo Pogacar in 3h54’27”, secondo Vingegaard (+24), terzo Johannessen (+1’22”). A seguire: Guerriero (+2’06”), Shaw (+2’15”). L’ex x maglia gialla Hindy è arrivato al traguardo con un ritardo di 2’39”. Finito il sogno. L’Australiano è stato costretto ad abdicare allo strapotere di Vingegaard e Pogacar.
Primo Vingegaard, secondo Pogacar (+25), terzo Hendley (+1’34”). A seguire : Simon Yates (+3’14”), Carlos Rodriguez (+3’30”).
Sesta tappa. È il giorno di due mitici passi nel cuore dei Pirenei : l’Aspin (1.490 m.) e il leggendario Tourmalet (2.115 m.). Tappa con 4 GPM in 144,9 km. Da Tarbes a Cauterets-Cambasque. Partenza dopo il ribaltone della quinta frazione: Hendley, l’australiano d’Abruzzo nuova maglia gialla; Vingegaard secondo (+47”), Ciccone terzo (+1’03”). Pogacar sesto (+1’40”). Avvio di Tour sorprendente e bello. Saltati tutti i pronostici della vigilia. E anche la sesta frazione non è stata avara di emozioni. Partenza alle 13.26: Powless vince il primo GPM, Coquard lo sprint intermedio. Powless si ripete sull’Aspin (e conquista la maglia a pois), secondo Guerriero. Ai -58 km comincia la salita del Tourmalet (17,1 km al 7,3%), GPM ovviamente “Hors Categorie”. In testa 14 uomini, il gruppo è a 4’51”. Selezione inevitabile. Van Aert fa l’andatura con generosità ed eleganza.Folla, camper, tende, bandiere a bordo strada. Arriva il presidente Macron (applausi di cortesia). Al comando restano in cinque. Il gruppo guadagna. A 2 km dalla vetta allunga Vingegaard, Pogacar a ruota. Spettacolo puro. Publico straripante. Passa per primo Johannessen , secondo Guerriero. In affanno la maglia gialla. In discesa si registrano punte di velocità pazzesche (100,3 km/h, Pogacar).
Ultimi 20 km. Il gruppo maglia gialla è a 2’20”. In testa 8 uomini. Ai -16 comincia l’ultima salita. Il drappello è guidato dai Jumbo (Van Aert, Vingegaard ) e Pogacar. A ruota Johannessempn, Powless, Shaw, Guerriero, Kwiatkowski. Ai -4,6 l’immenso Van Aert cede il comando a Vingegaard tallonato da Pogacar. I due fenomeni volano verso il traguardo nel tripudio di una folla straripante. Ai -2,7 km scatta Pogacar e guadagna una manciata di secondi. Vingegaard regge come può. Pogacar vola e va a vincere nettamente, a braccia alzate. Vingegaard è secondo a 25”. Il Tour resta apertissimo e il duello fra i due titani incendia le fantasie dei tifosi. Va detto: giornata memorabile.
Da Mont de Marsan a Bordeaux di km 170. Dopo due tappe consecutive per scalatori ecco una frazione per velocisti. Solo 800 metri di dislivello. Un solo GPM (facile e breve al 4,4%). Dal Dipartimento Landes alla Gironda, piena Guascogna. Terra di vini pregiati, in testa a tutti lo Chateau Lafite Rothschild.
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