Il polacco Michal Kwiatkowski, 33 anni, pilastro del team Ineos Grenadiers e specialista delle classiche, ha vinto in solitaria il tappone del Grand Colombier, 13ma tappa del Tour del France. Primo all’iconico traguardo con sapienza tattica, mestiere, forza muscolare e mentale. Una vittoria costruita con intelligenza e tanti fosforo. Ha saputo cogliere l’attimo fuggente a 7 km dall’arrivo, ha raggiunto e superato tre battistrada, ha mantenuto un passo regolare ed è volato al traguardo in un tripudio di folla. Ha coronato una carriera al servizio dei capitani di turno arricchendo un palmares che conta un Campionato del mondo, una Sanremo e due edizioni di Strade Bianche. Vingegaard ha conservato la maglia gialla ma Pogacar gli ha rosicchiato altri 8.
Primo Kwiatkowski, secondo Van Gils (+47”), terzo Pogacar (+50”). A seguire: Vingegaard (+54”), Pidcock (+1’03”), Hendley (1’05”) Shaw ( +1’0(5”), Tejada (+1’05”), Simon Yates (1’14”), Adam Yates (1’18”).
Primo Vingegaard, secondo Pogacar (+9”), terzo Hendley (+2’51”). A seguire Rodriguez (+4’48”), Adam Yates (+5’03”), Simon Yates (5’04”), Pello Bilbao (+5’25”), Pidcock (+5’35”), Gaudu (6’52”), Kuss (+7’11”).
Tredicesima frazione, da Chatillon sur Chalaronne al Grand Colombier, 138 km con un solo GPM ed un dislivello di 2.420 metri. Ed un finale in salita leggendario: l’ascesa di una montagna iconica di 17,4 km al 7% di media con punte del 12% in due punti del tracciato. Un piatto ghiotto scelto dagli organizzatori nel giorno della Festa nazionale francese, istituita per commemorare la Festa della Federazione del 1790, giorno della unità nazionale, e non per la presa della Bastiglia comunque avvenuta il 14 luglio 1789 e che segnò la fine della monarchia assoluta e la soppressione dei diritti feudali. Col tempo il 14 luglio è diventato esclusiva della Bastiglia.
Partenza alle 13.54, prima ora a velocità assurda e fuga di 20 crridori tra cui Bettiol e Mozzato insieme a big come Kwiatkowski , Asgreen, Mohoric, Latour. Il gruppo lascia fare. A metà gara il ritardo del gruppo è di 1’57”. A 50 km dall’arrivo il traguardo volante di Hauteville-Lompnesnè stato da Teunissen. Il gruppo ha un ritardo di 2’22”. Gran folla a bordo strada e gran caldo. Ai -40 km dalla linea d’arrivo resta al comando il solito gruppo con Mohoric, Kwiatkowski, Bettiol, Oliveira in evidenza. Dopo 119 km di corsa inizia la salita, punto chiave della tappa. Serpentone diviso in quattro parti: 16 battistrada, Latour primo inseguitore, A. Petit a 2’, il gruppo maglia gialla ad oltre tre minuti.
L’intera salita di 17,4 km ha una fantastica cornice di pubblico, camper, bandiere, tifosi esuberanti, cartelli, striscioni. E cori in varie lingue. Il gruppo maglia gialla inizia la salita con un ritardo 3’28”. Pacher (uno dei sedici) allunga e resta solo al comando ; dopo un paio di km è raggiunto da tre uomini: Van Gils,Shaw, Tejada. Li raggiunge e supera Kwiatkowski che se ne va tutto solo. Ai -5 km il polacco ha 2’20” di vantaggio sul gruppo Vingegaard – Pogacar. Non lo prendono più. Vince in solitaria. Splendido il duello Vingegaard-Pogacar, lo sloveno allunga con ferocia agonistica e rosicchia altri secondi e pure un abbuono per il terzo posto.
Da Annemasse a Morzine Les Portes du Soleil di 152 km. Tappa n.14 con oltre 4.200 metri di dislivello. Ben cinque i GPM di cui tre di prima categoria. Si profila una giornata di gran caldo ed una naturale selezione.
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