Al Tour de France, finalmente un francese! Dopo un digiuno di 18 tappe Christophe Laporte, 29 anni, velocista della Jumbo Visma, gregario di lusso della maglia gialla Vingegaard, ha regalato a se stesso e alla Francia la prima vittoria al Tour 2022.
Una vittoria di potenza, esagerata, in leggera salita (3%), innescata a 400 metri dalla linea d’arrivo, sorprendendo il favorito Philipsen (secondo). Ottimo il padovano Dainese(terzo). Pogacar, quinto, ha rosicchiato 5” a Vingegaard. Quarto un altro francese, il giovane Senechal. Sostanzialmente immutata la classifica generale. Vingegaard,13esimo, a 6”.
TAPPA DI AVVICINAMENTO A PARIGI
Frazione di modeste difficoltà altimetriche. Da Castelnau-Magnoac a Cahors. Dagli Alti Pirenei alla pianura del Lot. Una galoppata di 188,3 km con due sole insidie: due GPM di quarta categoria posti nella seconda parte del tracciato. Sono la Cote de la cite’ medievale de Lauzerte (2 km al 6,2%) e la Cote de Saint-Daunes (1,6 km al 6,3%). Scollinamento a 35 km dal traguardo .
Massima allerta in casa Jumbo Visma per difendere la maglia gialla di Vingegaard. Come sul Galibier e Granon sono risultati particolarmente vigili e “tattici” i tre scudieri del danese: Kuss, Benoot e la maglia verde Wout Van Aert. Ancora una volta perfetta la tattica della corazzata Jumbo Visma benché priva di Roglic e KRUIJSWIJK.
FERMATO PER COVID LO SPAGNOLO ENRIC MAS
Partenza alle 13.05 con un altro ritiro per Covid: ne ha fatto le spese lo scalatore spagnolo della Movistar Enric Mas, 11esimo in classifica generale. E sono 16. Altro guaio all’inizio : i contestatori. Gara fermata. Ripresa con 1’20” dei 5 fuggitivi sul gruppo. Traguardo volante a 150 km dalla linea d’arrivo vinto da Simmons.
L’inglese , prima di essere ripreso ai – 35km , taglia per primo il GPM di Laurzete. Bagarre ai -26, tre fuggitivi (Gougeard, Stuyven l Wright). Gruppo all’inseguimento a 61 km/h. Terzetto ripreso ai – 1300 metri
IL NOBILE GESTO DI VINGEGAARD VERSO IL RIVALE
Non si è parlato d’altro nel Circus. Al centro dei commenti l’episodio da cineteca: a 29 km dall’arrivo, scendendo dal Col de Spandelles, Pogacar è caduto (uno scivolone) e il danese ,anziché approfittarne, lo ha aspettato allungandogli poi la mano, solidale e visibilmente felice, perché il rivale sloveno era prontamente risalito in sella benché ferito.
Un gesto che molti hanno accostato allo scambio di borraccia tra Coppi e Bartali al Tour del 1952. E il gesto di Vingegaard – raro, bellissimo, educativo, altamente simbolico – ha colpito i cuori di tutti e le prime pagine di molti quotidiani, in testa i francesi L’Equipe e Le Parisien e il catalano di Barcellona L’Esportiu.Da vero gentiluomo la spiegazione di Vingegaard:”L’uomo viene prima della bici”. Chapeau.
TAPPA N. 20 (sabato 23 luglio)
Ecco la temuta cronometro di 40,7 km. Da Lacapelle Marival a Rocamadour. Frazione con sali scendi nei primi 35 km. Poi asperità nel tratto finale. Ultimo km al 7,8%