E tre!Il belga Jasper Philipsenba, 25 anni, uomo jet della Alpecin ha vinto con uno sprint regale la settima tappa del Tour. Primo sul traguardo di Bordeaux. È la sua terza tappa quest’anno, la sesta vittoria al Tour in tutta la carriera. Eccezionale Luca Mozzato che ha ottenuto il risultato più importante della sua carriera. Immutata la classifica generale, Vingegaard è sempre in maglia gialla con 25” di vantaggio su Pogacar e 1’34” su Hendley.
Settima tappa – Mont de Marson/Bordeaux, 169,9 km – di un Tour de France che ha regalato finora spettacolo, emozioni a raffica e tre diversi leader nei primi 6 giorni: il britannico Adam Yates, l’australiano Jai Hindley e il danese Jonas Vingegaard. Tappa di pianura dopo due combattute frazioni pirenaiche con in mezzo l’iconico Tourmalet (2.115 m,) che ha innescato un appassionante duello tra i vincitori degli ultimi tre Tour. E ne è uscita la tappa che ci si aspettava. Partenza alle 13.25. Fuga di Simon Gugllielmi, francese del team Arkea , che riesce ad accumulare anche 6’. Il gruppo lascia fare. È la fuga di giornata. Dopo 2 ore Guglielmi è sempre in fuga ma il suo vantaggio è visibilmente calato. Ai -80 km il gap è sotto il E ai -60 Guglielmi e raggiunto da Peters e Latour e poi è risucchiato dal gruppo. Perters si aggiudica il solo (modesto) GPM di giornata. Il gruppo scollina con 1’02” di ritardo. Comincia un’altra corsa, cresce il nervosismo nel serpentone. Ai -25 km i due battistrada conservano un minuto di vantaggio. Vento, maxi rotonde, strade strette, curve insidiose e continui cambi di direzione complicano la fase conclusiva.
Ultimi 20 km carichi di tensione, i battistrada vedono gradualmente assottigliarsi il loro tesoretto. La velocità è sostenuta con punte di 60 km/h. In gruppo si preparano i “treni” per i propri velocisti. Peters e Latour su ingobbiscono in uno sforzo titanico. Ai -10 km. dalla linea d’arrivo sono sempre al comando. Tre uomini della Jumbo Visma dettano il ritmo. Gruppo allungato. Ai – 3,5 è raggiunto l’ultimo fuggitivo. È bagarre. Duello finale tra Cavendish e Philipsen . Sprint esplosivo del belga che vince in rimonta superando Cavendish negli ultimi 20 metri. Terzo Girmay, quarto Mozzaro, quinto Gronewegen., sesto Meeus, settimo Bauhaus, ottavo Coquard ,nono Kristoff, decimi Pedersen.
Ottava frazione, la Libourne-Limoges di 201 km. Primi 120 km tranquilli con il traguardo intermedio al km 70. Seconda parte con tre GPM brevi e facili. Arrivo a Limoges, città celebre in tutto il mondo per la porcellana artigianale prodotta in numerose fabbriche di tutta l’Alta Vienne. Tappa che precede una domenica “bestiale” sul Puy de Dome. Qui Fausto Coppi nel 1952 mise a segno la prima vittoria italiana e nel 1967 Gimondi conquistò la vetta. Lunedì 10 il Tour riposa a Clermont Ferrand, la città del gruppo Michelin (pneumatici); gruppo omaggiato con un sontuoso museo.
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