Al Tour de France, capolavoro in maglia gialla. Il belga Wout Van Aert, 28 anni, capitano della corazzata Jumbo Visma. Ha vinto in solitaria la quarta tappa del Tour de France.
Vittoria limpida, potente e prepotente. Cercata, voluta, strappata con una feroce e rabbiosa grinta agonistica. A 10 km dalla linea d’arrivo, nel ventoso lungomare,sorprende tutti, apre il gas e se ne va dritto al traguardo.
I big, storditi da una tattica insolita (mai un leader di classifica aveva azzardato tanto), si sono guardati in faccia increduli perdendo secondi preziosi.
Van Aert, fortissimo cronoman, ne ha approfittato per allungare assicurandosi un congruo margine. Tutti beffati. Roglic e Pogacar in particolare. Taglia il traguardo nel delirio generale con un vantaggio scientifico di 8 secondi. Il gruppo è regolato da Philipsen (secondo), terzo Laporte, quarto Kristoff, quinto Sagan. Luca Mozzato, sesto, entra per la seconda volta nella Top ten. Ottimo.
TAPPA IN ALTA FRANCIA CON 6 GPM
Prima tappa francese, nel sole, dopo le prime tre frazioni in Danimarca. Non senza sorprese, come da pronostici. Tappa spigolosa tra due città di rilievo storico e sociale: Dunkerque e Calais. La prima ci ricorda la celebre battaglia del 1940 per arginare l’invasione nazista; la seconda (ugualmente attaccata dalle truppe di Hitler) è la città francese più vicina all’Inghilterra con cui è collegata da un tunnel di 50 km che corre sotto il canale della Manica.
Questa quarta tappa di 171 km è cominciata alle 13.15: al via 176 corridori (nessun ritirato) e Van Aert in maglia gialla. Subito in fuga M.C. Nielsen e A. Perez – mattatori di giornata – che dopo 20 km avevano guadagnato 6’15” sul gruppo e dopo 87 km addirittura 7 minuti. Al km 27 il primo GPM (1,7 km al 4,2%). Quindi il traguardo volante di Lumbres al km 63,2 e il secondo strappo (1,1 km al 6,8%) E poi, in rapida successione, gli altri quattro, il più impegnativo dei quali si è rivelato il Cap Blanc-Nez (900 metri al 7,5%).
Sempre in fuga il danese del team EF (leader con la maglia a pois) e il francese della Cofidis. Nielsen è stato raggiunto ai meno 40; Perez ha proseguito solo, coraggiosamente, fin sul lungomare dove è stato raggiunto a -10 km. Gli ultimi km sono stati interamente sulla costa nord della Francia con il consueto vento (non fortissimo, stavolta).Visibili le bianche scogliere di Dover, contea di Kent. Una magia. Bagarre finale con l’attacco della maglia gialla.
QUINTA TAPPA SULLE PIETRE (mercoledì 6 luglio 2022)
Frazione temuta. Tira l’aria di una Roubaix. Aria di fatica. Giornata da duri tra le miniere di carbone di Arenberg, proprio sul pavé della regina delle classiche monumento. Ci sono 11 settori di pietre per un totale di 19,4 km. Tutti raccolti negli ultimi 74,5 km. Un inferno annunciato. La celebre foresta (lunga 2.400 metri su un selciato in cattivo stato) tuttavia non sarà attraversata. Ma la tappa Lilla-Arenberg Porte du Hainaut di km 153 assicura in ogni caso sudore, sorprese e spettacolo. Imperdibile.
CLASSIFICA GENERALE DEL TOUR
Van Aert, grazie agli abbuoni, rinforza la leadership. Lampaert +25”, Pogacar +32, Pedersen +36, Van der Poel +38, Vingegaard +40, Roglic 41, A.Yates +48.