
Ciclismo, uragano Van Der Poel, l’olandese vince la Parigi-Roubaix
Mathieu Van der Poel, 30 anni, olandese, capitano della corazzata Alpecin, ha vinto in solitaria per la terza volta consecutiva, la mitica Parigi-Roubaix, eguagliando il tris di Francesco Moser e del francese Lapize. Una vittoria di forza, talento, sapienza tattica. Andato in fuga a 70 km dal traguardo con Pogacar e lo scudiero Philipsen, e’rimasto solo a 38 km dall’arrivo favorito da una brutta caduta dallo sloveno. A quel punto l’olandese ha messo il turbo e non si è più fermato neanche quando è stato colpito da una borraccia lanciata da uno spettatore. Ha chiuso nel trionfo una edizione sontuosa. Con questa vittoria sale a 8 Classiche Monumento tra cui 2 Sanremo, 3 Fiandre e appunto 3 Roubaix. Un bottino storico a cui vanno aggiunti i 7 titoli iridati nel Ciclocross. Un fenomeno!
UN FUORICLASSE NELL’INFERNO DEL NORD

La regina delle Classiche-Monumento (259 km di cui 55,3 di pavé frazionati in 30 settori) è partita ufficialmente da Compiegne, 88 km a nord di Parigi, alle 11.26. Cielo coperto, folla ai lati della strada. Al via (tranquillo) 175 corridori di 25 team. Ben 55 i debuttanti. Edizione n.122. Sfida stellare dopo la Sanremo e il Giro delle Fiandre. Presenti tutti i big: Van der Poel, Philipsen, Pedersen, Stuyven, Van Aert, Kung, Mohoric.
La pattuglia azzurra (15 corridori) ha avuto in Pippo Ganna (sesto nel 2023) la sua punta di diamante. In gara anche Ballerini, Milan, Affini, Cimolai, Nizzolo, Pasqualon, Mozzato, Moschetti. Primo settore di pavé dopo 95,8 km(2.200 metri ); sette km dopo il secondo settore (1.800). La mitica Foresta di Arenberg, 2.300 metri della massima difficoltà, si è presentata dopo 163,9 km di corsa e 11 settori di pietre.
E qui la corsa si è ulteriormente accesa. Fuga di giornata di otto uomini poi ridotti a cinque. Solito scenario di cadute, ritiri, problemi meccanici, forature (tra le vittime Ganna e Ballerini). A 70 km dal traguardo Pogacar ha una accelerazione tremenda e guadagna la testa tallonato da Van der Poel e Philipsen, due Alpecin. Il terzetto vola sul pavé e sull’ asfalto. E dilata il gap procedendo di comune accordo. Uno spettacolo.
ULTIMI 50 KM DI BATTAGLIA
Sempre al comando Pogacar, Van der Poel e Philipsen. Entrano in uno dei tre più difficili settori di pavé e Tadej alza il ritmo. Restano ancora dieci tratti di pietre. Ai -45 Tadej e Mathieu restano soli. Folla in delirio. Comincia il duello dei Titani. Ai -38 km colpo di scena: cade Pogacar e Van der Poel se ne va. Tadej riprende la corsa e va alla caccia di Mathieu.
Ma l’Olandese Volante regge e costringe lo sloveno addirittura a cambiare bici a 20 km dal Velodromo di Roubaix. Pogacar perde così altro tempo. Mathieu vola, allunga, corre anche rischi, fora, cambia bici, incendia l’oceanico pubblico, spinge sui pedali con una ferocia agonistica mai vista in un atleta. O vista raramente. Ha un vantaggio rassicurante su Pogacar, non meno di un minuto. Entra nel velodromo con la foga del gladiatore. E vince, per la terza volta consecutiva, nel tripudio del popolo del ciclismo. Secondo Pogacar, terzo Pedersen. Podio regale.
ORDINE DI ARRIVO
1. Van der Poel in 5h31’27 2. Pogacar (+1’18) 3. Pedersen (+2’11) 4. Van Aert (+2’11) 5. Vermeersch (+2’11) 6. Rutsch (+3’46) 7.Bissegger (+3’46) 8. Hoelgaard (+3’46) 9. Wrigt (+3’46) 10. Laurenz (+3’46) 11. Philipsen (+4’38) 12. Haller (+4’43) 13. Ganna (+4’45) 14. Mihkelsen (+4’45) 15. Girmay (4’46).