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Tris storico di Pogacar sulle Strade Bianche di Siena: cade, si ferisce, recupera e trionfa in solitaria

Fenomeno Pogacar. Ha trionfato per la terza volta sulle Strade Bianche. Ha concesso il tris con la maglia di campione del Mondo. Un attacco a 18 km dal traguardo, sul colle Pizzuto, con cui ha lasciato sul posto il compagno di fuga Pidcock (vincitore 2 anni fa) ed è volato in solitaria fino a Piazza del Campo. Impresa storica: Tadej a 50 km dal traguardo era scivolato in una curva in discesa finendo poi in un fosso. Diverse abrasioni lungo tutto il corpo, ma nulla che gli ha impedito di mettere in mostra il solito strapotere tecnico, fisico e mentale sugli avversari. Si è prontamente rialzato, ha cambiato la bici, ha raggiunto il britannico e poi lo ha mollato per una galoppata solitaria spettacolare.

Percorso sulle crete senesi

Partenza alle 11.29 dalla Fortezza Medicea. Sole, clima primaverile. Tracciato di fatica e magia, unico al mondo, tuttalpiù paragonabile alle classiche Monumento come la Roubaix o le Fiandre; là i proverbiali “Muri”, qui sulle Strade Bianche i micidiali “sterrati”: cioè un insieme di settori (16) che altro non sono che strade di campagna, in terra battuta, più adatte al transito di carri agricoli o mezzi fuoristrada che a bici sportive seppur rinforzate alla bisogna. Un percorso dunque molto complesso che ha richiesto, come sempre, uno sforzo intenso e continuo, una fatica fisica e mentale.

Ne è uscita la solita gara epica nello scenario suggestivo delle Crete Senesi, ovvero uno dei luoghi più affascinanti della Toscana che rappresentano un vero e proprio scrigno di bellezze naturalistiche e artistiche. C’è una atmosfera unica che le circonda e che le hanno rese famose in tutto il mondo, parte integrante di un paesaggio senza uguali, ricco di colori che variano dal grigio al marrone, costituito da colline dalle forme sinuose e morbide con panorami che si estendono a perdita d’occhio. Terre che sembrano uscire da un quadro impressionista. Tutto questo in una cornice di 213 km di cui 81,7 km di sterrato; sterrati che variano dai 1,1 km (le Tolfe) agli 11,5 km del tremendo Monte Sante Marie. Anche il quinto settore presenta difficoltà notevoli (Lucigniano d’Asso, 11,9 km). Lo sterrato più selettivo si è confermato quello di Monte Sante Marie che porta anche il nome di Fabian Cancellara, lo svizzero unico ad aver vinto 3 volte le Strade Bianche.

Gara selettiva

Prime tre ore caratterizzate dalla fuga di giornata (dieci corridori, un solo italiano: Simone Petilli). Il gruppo accumula un ritardo massimo di cinque minuti. Restano al comando in sei, il gruppo accelera; passano i primi 9 settori e il plotone riduce ad un minuto il distacco. Si ritirano Ulissi e Scarioni (caduta). Comincia una dura selezione imposta dal ritmo della UAE. A 78 km dal traguardo, nel bel mezzo dello sterrato di Monte Sante Marie, spaventosa progressione di Pogacar e Pidcock che prendono dí forza la testa della corsa; con loro resta il solo britannico Connor Swift della corazzata Ineos. I tre se ne vanno con un gran passo. A 60 km dall’arrivo il terzetto hanno un vantaggio di un minuto e mezzo sui più immediati inseguitori. Ai -49 km comincia il settore n.10 (Monteaperti) con un colpo di scena: cade Pogacar, scivolone sull’asfalto, volo nel fosso, risale su una nuova bici. E Pidcock resta solo al comando, poi rallenta, aspetta Pogacar e i due tornano insieme ai -45. Al traguardo mancano ancora 6 sterrati.

Tris storico di Pogacar sulle Strade Bianche di Siena: cade, si ferisce, recupera e trionfa in solitaria (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Gran finale in un bagno di folla

Ultimi 20 km, ultimi due sterrati. A 18 km e 600 metri dal traguardo Pogacar ha una accelerazione tremenda, spettacolare, irresistibile. Pidcock non risponde, proprio non ce la fa. Tadej vola con una pedalata possente, regale, elegante. Affronta l’ultimo sterrato (Le Tolfe) con una ferocia agonistica impressionante. Attraversa il bagno di folla delirante senza scomporsi più di tanto. A cinque km dall’arrivo conserva un vantaggio rassicurante. È fatta. Entra nella Piazza del Palio come un gladiatore. È l’apoteosi, la gloria, la mitizzazione. Una cavalcata solitaria. Taglia il traguardo a braccia alzate. Pidcock, secondo, arriva dopo 1’24. Lo sloveno lo aspetta sotto lo striscione e si complimenta con il britannico.

Ordine di arrivo

1. Pogacar in 5h13’59”, 2. Pidcock (+1’24), 3. Tim Wellens (+2’25”), 4. Healy (+3’22”), 5. Pello Bilbao (+4’20”), 6. Court (+4’26”), 7. Vermeersch (+4’29”), 8. Valgren (+4’37”), 9. Van Eetvelt (4’47”), 10. R. Adria (5’06”).

Albo d’oro

In 18 edizioni riservate ai professionisti, l’Albo d’Oro è cresciuto progressivamente di prestigio. Detto di Fabian Cancellara, re della cronometro (2 ori olimpici, 6 ori mondiali) vincitore tre volte della corsa senese (2008, 2012, 2016), altri campioni hanno firmato la vittoria prestigiosa come Pogacar (ora a quota 3 vittorie) e Kwiatkowski. Ma nell’Albo d’Oro spiccano altri campioni che hanno vinto, almeno una volta, la corsa senese come Alaphilippe (2019), Van Aert (2020), Van Der Poel (2021), Pidcock (2023). Un solo italiano ha vinto alle Strade Bianche: Moreno Moser nel 2013, secondo Peter Sagan. Altri italiani sono comunque saliti sul podio. Tre volte Ballan e Davide Formolo; tre terzi posti con Damiano Cunego, Gianluca Brambilla e Oscar Gatto.

Published by
Enrico Pirondini