Tuffi: delusione Cagnotto, solo sesta nel trampolino dai 3 metri. Colpa delle luci artificiali?

Tania Cagnotto

I tre metri sopra il cielo finiscono al buio. Tania Cagnotto ha smarrito la bussola nel trampolino che l’ha vista trionfare in Europa e salire sul podio mondiale: a Budapest, dove pure ha festeggiato le dieci medaglie continentali con il titolo vinto dal trampolino basso, chiude solo sesta, la delusione stampata sul volto e le lacrime ricacciate negli occhi, la finale sua prediletta.

Quella che avrebbe vinto a mani basse, se non avesse inanellato una serie di salti da dimenticare (dal secondo al quarto), che l’hanno fatta sprofondare in fondo alla classifica, lei che nei tuffi preliminari aveva chiuso naturalmente da leader. Il punteggio la inchioda: 263.65, in una finale mediocre vinta dalla russa Nnadezda Bahzina (324.10), seguita dalla connazionale Anastasia Poznyakova (316.40) e dall’ungherese Barta Nova, bronzo in 291.75.

Colpa delle luci artificiali, della gara in notturna che ha alterato le prestazioni degli atleti, dicono ora dal clan azzurro. Finisce nella rete anche Francesca Dallape’, argento mondiale con Tania nel sincro (gara che le vedrà di nuovo in corsa domani per il gran finale), undicesima su dodici atlete, la voglia di chiudere quel supplizio dopo quei salti disastrsi. ”Non ce la faccio piu”’ la frase detta durante il turno infinito di salti.

”Dalle stelle alle stalle – dice a denti stretti la Cagnotto – non mi aspettavo certo di finire cosi. Si vede che non era giornata. Mi dispiace perché stavo bene fisicamente, speravo di poter sopportare meglio la luce artificiale. Ma è la prima volta che gareggiamo così tardi, e ho avuto problema ad orientarmi. Certo c’è stata anche un po’ di pressione, sapevo di essere la favorita, non so cosa è successo. Arrabbiata? Forse sono più delusa, ma davvero non lo so”.

Amareggiato anche papà Giorgio: ”Hanno sbagliato tutti, noi più degli altri – ammette il ct della nazionale – hanno ragione i cinesi quando chiedono di fare sempre le gare al coperto. Avranno meno fascino, senza il sole, l’aria aperta: ma tecnicamente cambia molto. Ma non cerchiamo alibi: siamo fatti così, esagerati nel bene e nel male. Peccato perché se Tania faceva i tuffi che ha fatto nelle eliminatorie vinceva senza problemi”.

Eppure era tornata a sorridere l’azzurra che ha fatto grandi i tuffi in rosa: dopo Roma l’ansia l’aveva paralizzata, togliendole anche la voglia di gareggiare. Poi tanto lavoro su di sé e quella tremarella alle gambe era scomparsa. Stavolta il buio l’ha riportata in fondo al tunnel: è solo una serata storta, ma ha già riperso il sorriso dei giorni migliori. ”La gara del sincro? Adesso non vedo niente, voglio solo andare a dormire”.

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