UDINE – Il primo tempo di Udinese-Roma non ha regalato emozioni in campo ma dei cori da censurare contro i napoletani. Nel giorno in cui i calciatori hanno sfoggiato un segno rosso come protesta contro la violenza sulle donne, i tifosi hanno fatto parlare di loro per degli insulti contro i napoletani da stigmatizzare con fermezza.
Prima hanno iniziato i tifosi dell’Udinese, e quelli della Roma hanno applaudito in segno di approvazione. Poi è stata la volta dei tifosi giallorossi e quelli friulani hanno applaudito con convinzione.
Ennesimo brutto gesto sugli spalti degli stati italiani. E per fortuna che Sacchi e Ancelotti hanno proposto di sospendere le partite in caso di insulti contro gli addetti ai lavori. Siamo molto lontani da uno scenario simile.
La reazione social ai cori contro i napoletani
#UdineseRoma prove di gemellaggio nel nome della vergogna e del razzismo alla Dacia Arena! Irrecuperabili! E chi non sente e non sospende è connivente! Fuori dagli stadi! pic.twitter.com/wqX6nfBNyL
— Carlo Alvino (@Carloalvino) 24 novembre 2018
Tifosi romanisti a Udine cantano “lavali, lavali, lavali col fuoco! Oh Vesuvio, lavali col fuoco!”.
Mi aspetto puntuali le polemiche dei vari @realvarriale @annatrieste @zazzatweet e la pretesa che Di Francesco prenda posizione apertamente contro questi cori.#UdineseRoma— Simone Avsim (@SimoneAvsim) 24 novembre 2018
Si fanno un segno rosso sul viso per esprimere vicinanza alle donne oggetto di violenze, poi migliaia di persone invocano l’eruzione del #Vesuvio che causerebbe la loro morte (e bambini) e nessuno sente, nessuno se ne accorge. Ipocriti, complici, Falsi moralisti!#UdineseRoma
— Pietro (@_orteip_) 24 novembre 2018
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