Ultimo fango a Parigi. Schizzi proditori sugli azzurri di tre sport (per ora ): scherma, judo, pugilato. Vittorie scippate. Clamoroso in particolare quel che è successo lunedì a Filippo Macchi, 22 anni, toscano: per tre volte i giudici gli hanno negato la vittoria nella finale del fioretto tra i cori di indignazione (eufemismo) degli ottomila presenti al Grand Palais. Arbitro di Taiwan, l’isola in cui si parla il cinese mandarino, l’ex Formosa dirimpettaia della Cina, oggi “Repubblica della Cina”. Fruitore del beneficio Cheung Ka Long, 27 anni, oro a Tokyo 2020, gigante di Hong Kong, città amministrata (con turbolenze) dalla Repubblica Popolare Cinese. Ergo, arbitro e fiorettista vicini di casa. Non funziona così. Gatta ci cova.
Feroce il commento a caldo del presidente Malagò. Immediata la protesta ufficiale del CONI e della Federscherma. Malagò testuale: “Una vergogna inaudita, una porcheria mai vista. Non si fa così, due volte non ha avuto le palle di dare la stoccata vincente a Filippo e alla terza ha completato l’opera. Pazzesco, ora andiamo a fare reclamo, non servirà a nulla ma è il minimo che possiamo fare”.
Rincara la dose il Ct Stefano Cerioni: “Sono incompetenti, un furto clamoroso, una cosa mai vista. Sono imbufalito. Ma come si fa a non dare la stoccata a Filippo? L’abbiamo vista tutti qui”. Completa il presidente della Federscherma Paolo Azzi “Vergogna, ladri, siete ladri”. E poi rivolgendosi a Malagò quasi per scusarsi: “Giovanni, mi conosci: sono un tipo pacato. Non ho mai protestato anche di fronte a dei torti gravi, ma questo no, questo no”.
L’accostamento con l’arbitro ecuadoriano è inevitabile. Ricordate? Era l’arbitro di Corea del Sud-Italia ai mondiali del 2002. L’arbitro punì gli azzurri del Ct Trapattoni prima con un rigore generoso concesso ai padroni di casa; poi ha espulso Totti, ammonito per la seconda volta a causa di una presunta simulazione; infine Moreno ha segnato un fuori gioco che ha tolto a Tommasi la possibilità di realizzare il golden gol. Non solo. Ha finto di non vedere una gomitata ai danni di Del Piero da parte di un giocatore già ammonito. L’anno dopo, l’arbitro di Quito, fu espulso dalla federazione calcistica ecuadoriana e dalla FIFA. Moreno è venuto anche in Italia come fenomeno mediatico.
Partecipò a un programma Rai e il mese dopo fu ospite (ben retribuito) del carnevale di Cento. Bersagliato di fischi, insulti e lancio di uova e monetine. Ero presente, non ha fatto una piega. La maledizione lo ha perseguitato anche negli anni successivi quando fu arrestato all’aeroporto New York ( settembre 2010) mentre cercava di entrare negli Stati Uniti in possesso di circa 6kg. di eroina. Zucchero Fornaciari gli ha anche dedicato una canzone ricca di parodia.
Altra vittima dell’arbitra (rumena) la judoka romana Odette Giuffrida. Per lei niente bronzo e il pubblico ha contestato l’arbitra Babiuc. Odette ha commentato: “Non so cosa dire. Non mi piace dare la colpa agli arbitri ma meritavo di più. Si vede che non le sono simpatica”. Decisione scandalosa anche con il pugile azzurro Aziz Mouhiidine uscito dal torneo olimpico di pugilato (cat. 92 kg). Anche il suo avversario, dato per vincitore, è rimasto sorpreso.
Il presidente federale d’Ambrosi ha mostrato tutta la sua rabbia in un comunicato ufficiale. Sportivamente l’uzbeko non ha esultato e ha fatto un gesto chiaro verso l’arbitro. Ha concluso il presidente della FPI: “Ancora una volta l’Italia è stata scippata. Sono riapparse le nefandezze del passato. È stata una palese ingiustizia. Per questo non so se mi ricandiderò”.