Il caso doping che vede protagonista il numero 1 al mondo si alimenta con un giudizio senza sconti: la sentenza spiazza
La forza mentale di Jannik Sinner è stata ampiamente dimostrata. Non da tutti diventare numero 1 al mondo, vincere diversi tornei – tra i quali uno Slam – e lasciare le briciole agli avversari con in testa la preoccupazione per un caso che ti potrebbe cambiare (in peggio) la carriera.
Chi si aspettava che il tennista italiano crollasse è rimasto deluso, anzi mai come negli ultimi mesi Sinner ha giocato così bene. Una situazione nata lo scorso marzo, con la positività al clostebol, che sembrava archiviata a fine luglio quando è stata ufficializzata la decisione dell’Itia di non squalificarlo. Poi si è messa di mezzo la Wada con il ricorso al Tas di Losanna che rappresenta una vera spada di Damocle sulla testa del campione di San Candido.
In molti, compreso Bracciali, ritengono che la squalifica sia certa, tanti ipotizzano che la decisione arriverà nel 2025, poco dopo la fine dell’Australian Open. Proprio il torneo che ha consacrato Sinner che a Melbourne ha vinto il suo primo grande Slam. Lo stop rappresenterebbe una brutta mazzata per l’italiano, ma c’è chi si schiera in maniera forte dalla sua parte e contro la Wada con un attacco senza precedenti.
Sinner, Ivanisevic e la Wada: “Vogliono solo distruggere qualcuno”
Ci pensa Goran Ivanisevic, ex numero 2 al mondo nonché per un periodo anche allenatore di Novak Djokovic. Ora è pronto a tornare in pista, come coach della numero 5 WTA Elena Rybakina, ma intanto va all’attacco della Wada e si schiera dalla parte di Sinner in maniera molto convinta, basandosi anche sulla sua esperienza personale.
Intervistato da Tennis Majors, il croato dichiara: “Spero con sincerità che lascino giocare Sinner, che lo lascino in pace: il tennis ha bisogno di lui“. Quindi ricorda quando è stato lui, come allenatore di Marin Cilic, a dover fare i conti con la Wada: “Con Marin ho avuto a che fare con gente del genere. Molte persone non mi piacevano, volevano solo distruggere la vita di qualcuno“.
La speranza, ovviamente, è che con Sinner le cose vadano bene e che possa superare questa vicenda senza contraccolpi. Nel caso di Cilic la squalifica inflitta fu di 9 mesi: il tennista assunse una zolletta di zucchero contenendo una sostanza vietata. Un’assunzione involontaria che lo salvò da una sanzione più pesante. Un caso rimasto nella memoria di Ivanisevic che si augura che per Sinner l’esito sia diverso.