BUSTO ARSIZIO – “Ultimo posto, nessun problema”. E sotto una serie di tifosi in curva che fanno il saluto fascista. Una fotografia degli ultras della Pro Patria, a volto coperto e che fanno il saluto romano, postata su Facebook dal consigliere comunale del Pdl di Busto Arsizio Checco Lattuada ha scatenato le polemiche nella cittadina in provincia di Varese.
Ne danno notizia il quotidiano ‘La Prealpina’ e l’edizione varesina de ‘Il Giorno’ registrando, tra le altre, la presa di posizione del consigliere del Pd, Massimo Brugnone, il quale ironizza: “Ma come, un esponente della maggioranza che si prepara a votare il divieto a indossare il burqa, invece allo stadio si copre bellamente il viso? Complimenti per la coerenza”.
Lattuada, anch’egli appartenente ai tifosi organizzati della squadra, da parte sua minimizza: “Una cosa durata tre secondi – spiega – una goliardata per la quale pure gli steward ridevano”. Nel post, accanto al nome dello stadio ‘Carlo Speroni’, anche l’intitolazione a Bruno Mussolini, figlio di Benito. Gli ultras della Pro Patria erano stati qualche tempo fa al centro delle polemiche anche per le contestazioni a sfondo razzista durante un’amichevole del 2013 con il Milan in cui Kevin Prince Boateng, per reagire agli insulti, aveva scagliato il pallone in tribuna e la sua squadra era uscita dal campo. Sei di loro, condannati in primo grado, erano stati assolti in appello.
Scrive Rossella Formenti su Il Giorno:
Imbarazzo in qualche esponente della maggioranza, che preferisce non commentare il gesto del collega di partito, mentre il sindaco Gigi Farioli ci tiene a sottolineare che «Busto non è fascista, non è razzista, e lo dimostrano le tante iniziative promosse per la Giornata della Memoria che vedono la partecipazione di moltissimi giovani». «Sono loro a rappresentare la città che rispetta i valori – sottolinea Farioli – chi si rende autore di quelle immagini si autoisola».