Ultras serbi: pm valuta la posizione di otto teppisti, in tre già processati

Per otto ultrà serbi arrestati la scorsa notte con l’accusa di avere devastato lo stadio Ferraris durante la partita Italia-Serbia, il sostituto procuratore di Genova Cristina Camaiori ha ipotizzato  reati che vanno dal danneggiamento aggravato alla violazione delle norme di ordine pubblico.

Il pm non ha ancora deciso se mandare gli otto davanti al Gip per la convalida dell’ arresto o se farli processare per direttissima. Tra gli otto c’e’ anche Ivan Bodganov, indicato come capo degli ultra’ e accusato di danneggiamento aggravato, porto abusivo di oggetti atti a offendere e violazione delle norme di ordine pubblico in concorso con persone ancora da identificare.

In questura sono infatti ancora al vaglio degli inquirenti le posizioni di altri ultrà fermati la scorsa notte. Nel fascicolo aperto dal pm è indicata anche la prognosi ufficiale emessa in ospedale per Ivan, che è di sette giorni e non di cinque come trapelato in precedenza.

Il suo avvocato, Alessandra Baudino lo incontrerà giovedì mattina in carcere. Con quelli di mercoledì  pomeriggio salgono quindi a nove in totale i tifosi serbi arrestati finora per gli scontri.

Uno di loro, Nikola Arsic, 25 anni, è stato infatti già processato e condannato per direttissima stamani mentre un’altro, Milos Petrovic, era invece accusato di rapina impropria e non di avere partecipato agli incidenti.

Il terzo tifoso processato è invece un genovese accusato di avere cercato di aggredire i serbi. Infine, sono stati denunciati a piede libero i tifosi di un pullman dove sono stati trovati dopo gli scontri petardi e armi bianche come catene e bastoni.

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