Il bomber non ci sta e la sua reazione è furiosa: urla e pugni per il calciatore di Serie A, ecco cosa è successo.
Urla e pugni raccontano le indiscrezioni come reazione al trasferimento saltato. Sarebbe stata questa la reazione di Victor Osimhen quando venerdì scorso ha capito che l’addio al Napoli non si sarebbe concretizzato entro la fine del mercato italiano. Niente Arabia Saudita, con l’Al Ahli stizzito dopo il gioco al rialzo della società azzurra, niente Chelsea, società con la quale il calciatore non ha trovato l’accordo.
Ed allora rabbia incontrollabile per Osimhen che, stando a quanto raccontato da ‘Il Mattino’, avrebbe reagito sferrando pugni a tavolo e pareti per sfogare la sua frustrazione. Una situazione complicata quella che per qualche giorno ha pensato di dover gestire Antonio Conte che aveva subito chiarito dopo la vittoria sul Parma di non aver intenzione di contare sul nigeriano.
Osimhen sarebbe finito ad allenarsi in Primavera fino a gennaio, se non fosse arrivato il Galatasaray a togliere le castagne dal fuoco, assicurandosi il nigeriano in prestito fino alla fine della stagione. Se ne riparlerà a giugno, sperando arrivi un club che possa accontentare sia il Napoli che Osimhen con l’offerta che metta d’accordo tutti.
D’accordo è riuscito a mettere tutti il Galatasaray che, visto l’infortunio di Icardi, ha puntato al colpo last minute e in pochissimo tempo ha ottenuto il sì del Napoli e del calciatore, evitando così la complicata permanenza in azzurra. Una permanenza che sarebbe stata da separato in casa perché la rottura con la società era netta e difficilmente recuperabile.
Si spiega anche così la reazione di Osimhen il 30 agosto quando ha capito che il suo trasferimento all’Al Ahli era ormai saltato. Toni accesi durante i contatti, quindi la reazione furiosa con la rabbia sfogata sferrando pugni al tavolo. Ora ci saranno diversi mesi davanti per provare a ricucire lo strappo in modo che a giugno, al termine del prestito al Galatasaray, si riesca a trovare una soluzione che faccia felici tutti.
Quella turca può essere una sorta di tregua utile ad evitare una convivenza molto complicata in maglia azzurra (lui aveva già fatto sapere di non voler giocare più per il Napoli e Conte non era intenzionato a costringerlo), ma anche a rasserenare gli animi ed arrivare con idee chiare ed unione di intenti quando arriverà il momento di tornare a trattare per la sua cessione definitiva. Dallo scudetto alla rabbia, le montagne russe del nigeriano al Napoli non sono ancora arrivate alla fine del giro.
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