Valentino Rossi: “Sono con i contestatori di Londra”

ROMA – Valentino Rossi è con i contestatori di Londra. Lo ha dichiarato in un’intervista a La Stampa: “la polizia dovrebbe dare una mano e risolvere i problemi, non mettersi a menare la gente e uccidere dei ragazzi. Se c’è questo casino, forse il perché è proprio nel comportamento delle forze dell’ordine”. Il campione del moto Gp ha parlato del suo futuro in Ducati, sostenendo che gli obiettivi da raggiungere sono due: “vincere il Mondiale e, cosa non meno importante, sviluppare una moto che tutti possano guidare. Nella mia storia, i mezzi che ho messo a posto si sono rivelati universali. Lo so, il mio stile non si adatta alla Ducati, è troppo preciso. Io posso guidare un po’ diversamente, ma è soprattutto la moto che deve rispondere meglio”.

Rossi non ha intenzione di lasciare la Ducati prima del 2012, però “perché ciò accada, la Ducati deve assecondarmi in tutto. E devono arrivare i risultati: se continuiamo così, continuare non ha senso “. Parla poi di sé e della sua vita privata: “credo di essere cambiato pochissimo da quando avevo 16 anni. I miei amici di Tavullia sono sangue del mio sangue, c’è quel rapporto tribale che posso avere solo con chi conoscevo prima di diventare famoso”.

Dell’evasione fiscale e della reazione della gente ha detto: “sono obiettivo anche quando si parla di me, non cerco mai scuse. L’evasione fiscale è stata una brutta storia. Ho sbagliato e pagato. Della gente mi importa poco, ho la coscienza pulita”. Poco si intende Rossi di politica e lo dice apertamente, anche se su Silvio Berlusconi ritiene che “ha fatto cose che, nella sua posizione, non doveva fare”.

A proposito dei rischi legati a Fukushima Rossi afferma che  se ”il rischio a Motegi e’ reale” potrebbe decidere di non correre il Gp del Giappone. Il pluricampione del mondo ha parlato anche di Vasco Rossi: ”La storia dei farmaci mi aveva preoccupato, l’ho chiamato e trovato abbastanza bene. Gli sono vicino”. Infine della sua ”morosa, Marwa” smentisce la sospetta gravidanza e aggiunge: “fortunatamente”.

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