
Van der Poel ha vinto una Milano-Sanremo epica battendo in volata Pippo Ganna e Pogacar (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Stratosferico van der Poel. Ha vinto di forza e sapienza tattica la volata a tre bruciando i compagni di fuga Ganna (secondo) e Pogacar (terzo). Primo a Sanremo in via Roma dopo una corsa entusiasmante, di una bellezza struggente. Il fenomeno olandese, 30 anni, capitano della Alpecin-Deceunick, soprannominato l’Olandese Volante, specialista del ciclocross (7 titoli mondiali) e di Classiche, ha vinto per la seconda volta la Milano-Sanremo. Palmares da record, 2 Sanremo, 3 Fiandre, 2 Roubaix. Van Der Poel ha infranto il sogno di Ganna.
Classicissima stregata per Pogacar; lo sloveno ha provato in tutti i modi di vincere. Ha incendiato la corsa sulla Cipressa poi ha attaccato a ripetizione sul Poggio ma van Der Poel non ha mai perso la ruota dello sloveno. Pippo Ganna ha masticato amaro ma non deve avere rimpianti. È andato di molto oltre i propri limiti giocandosela allo Sprint contro 2 mostri. È stata comunque una impresa epica.

Una gara di struggente bellezza
La 116esima edizione della “Classica di Primavera” parte alle 10.28 da Pavia. Subito ritmo intenso nonostante un asfalto scivoloso. Le solite scaramucce iniziali sotto la pioggia. E poi la fuga di giornata (8 uomini). In gara 175 corridori di cui 31 italiani. Folla con gli ombrelli ai lati della strada. Dopo 50 km la Carovana supera Voghera, dopo 71 passaggio a Tortona, quindi Novi Ligure. Ad Ovada (Alessandria) comincia l’attacco al Turchino (532 metri).
Gli otto fuggitivi sono sempre al comando: cinque italiani (Sbaragli, Nencini, Marcellusi, Turconi, Verre) e tre stranieri (Le Berre, Veistroffer,Stewart). Il gruppo lascia fare. Dopo lo scollinamento sul Turchino inizia la discesa verso Genova-Voltri. Archiviati 150 chilometri. Comincia un’altra corsa.
Cambio di passo in Liguria
Metà corsa se n’è andata. Sul lungomare ligure i corridori trovano una temperatura gradevole, sole e folla. I fuggitivi sono sempre al comando. Ultimi 100 chilometri con l’ottetto che conserva un vantaggio intorno ai quattro minuti. Situazione immutata ad Arenzano, Varazze, Spotorno, Varigotti, Pietra Ligure, Loano, Ceriale, Albenga. Ad Alassio il margine dei battistrada si è ridotto di un minuto e mezzo. Il gruppo accelera in vista dei tre Capi (Mele, Cervo, Berta). Ultimi 53 chilometri: al termine del Berta al comando restano in sei, assorbiti Nencini e Sbaragli. Perde terreno anche Turconi. Scollinato l’ultimo Capo (primo Marcellusi) mancano al traguardo 38 chilometri. E qui viene il bello.
Cipressa e Poggio decisivi
Dopo 267 chilometri la mitica Cipressa. Una salita di 5,6 chilometri al 4,1 per cento, il punto chiave della corsa. Fine della fuga quando mancano 27 chilometri. Selezione crudele ma inevitabile. Pippo Ganna alla ruota di Pogacar e se ne vanno con van Der Poel. Spettacolo puro. I tre volano in discesa verso il Poggio, fanno il vuoto. Entrano sull’Aurelia di comune accordo. Accumulano un vantaggio rassicurante. Inforcano il Poggio dopo 283 km di immensa fatica. Titanici. Pogacar e van der Poel cercano di allungare. Scatti rabbiosi dello sloveno, l’olandese sempre a ruota. Duello clamoroso, esaltante, furibondo. Rientra Ganna. Volata dei tre alieni dopo 6 ore e 22 minuti. Vince di forza e sapienza tattica van der Poel, secondo Ganna, terzo Pogacar. Indimenticabile.
L’ordine di arrivo
1. Van Der Poel in 6h22’53”, 2. Ganna, 3. Pogacar. Dopo 43” arriva il gruppo regolato da Matthews 5. Groves, 6. Cort Magnus, 7. Pedersen, 8. Kooij, 9. Trentin, 10. Wright.