ROMA – Volley, Italia donne sogna ancora Olimpiadi: 3-2 a Turchia. Le azzurre di Bonitta conquistano il terzo posto nel torneo preolimpico di Ankara e potranno giocarsi le ultime chance di qualificazione per Rio a maggio.
Articolo di Eleonora Cozzari per Il Corriere della Sera.
Che ci sta a fare lo sport, se non a ricordarti che puoi, sempre, farcela. Battere il tuo avversario proprio all’ultimo secondo, nella partita della vita. C’era tanto da perdere, altroché. E invece l’Italia ha sconfitto la Turchia 3-2 (25-23, 19-25, 25-23, 15-25, 15-13) e si è aggrappata all’ultimo posto messo in palio per andare a giocare il torneo di qualificazione per Rio, a maggio. Ma a Tokyo sarà tutta un’altra cosa. Perché la possibilità di staccare il pass per i Giochi è maggiore e soprattutto perché la squadra di Marco Bonitta ha trovato la sua identità. E’ quello che fa il destino, quando si svela. Ti mette davanti quello che sei. E le azzurre hanno la potenza e la tigna di due ragazzine di 17 anni: Paola Egonu e Alessia Orro. L’ultima fa la palleggiatrice e saltando con gli occhi aperti, ha stampato il muro decisivo in faccia alle avversarie. Manco lo facesse da sempre.
Hanno spina dorsale. E si salvano da sole. La Egonu è letteralmente una furia. Sull’1-1 e sotto 17-19 mette per terra quattro attacchi consecutivi e due ace e mezzo. Con un coraggio pazzesco, consegna all’Italia il vantaggio. Ma non esistono vie di mezzo e dopo un set capolavoro le azzurre si perdono di nuovo. Girandola di cambi ma niente, si va al tie break. E’ allora che si alza in piedi il capitano, Antonella Del Core. Fino a qui aveva fatto il lavoro sporco, in seconda linea. Vanificare la possibilità di andare ai Giochi olimpici, deve essersi detta, non era tra le opzioni. Via con tre attacchi che sono tutta tecnica e l’Italia torna in corsa: 11-11. Le azzurre ci credono, Egonu piazza altri due palloni (13-12) e spiana la strada al muro decisivo della Orro. L’Italia adesso vede il sogno di Rio avvicinarsi e festeggia la medaglia di bronzo più importante di tutta la sua storia.