Vuelta crono, prima tappa di 7,1 km dominata da Primoz Roglic, oro a Tokyo, lunedì 16 c’è il tremendo Picon Blanco

 Primoz Roglic, sloveno, 31 anni, oro a Tokyo ha concesso il bis alla Vuelta dominando la cronometro, di 7,1 km con un tempo pazzesco: 8’32. La  prima delle 21 tappe della Corsa spagnola è meritatamente sua. E sua è la prima maglia rossa. Alle sue spalle un ottimo Aranburo e il connazionale  Tratnik. Quarto Sculli, quinto Cerny.

Crono breve ma con insidie. Percorso tutt’altro che banale. Non è stato un comodo cronoprologo di apertura con 7,1 km ( quasi utti transennati ) ed una salita di terza categoria. Partenza da Burgos per celebrare l’ottavo centenario della sontuosa cattedrale, patrimonio  Unesco ( inizio lavori nel luglio 1221 ). Partenza addirittura dalla porta centrale della cattedrale .

I primi 2,5 km sono stati in costante ascesa fino alla cima con pendenze medie del 7,1%. Poi una discesa in cui sono stati raggiunti i 76-78 km/h. Fase finale filante con tre curve ostiche. Arrivo ancora alla cattedrale.

Il primo corridore è partito alle 17.44. L’ultimo, Primoz Roglic, alle 20.47, un minuto dopo Egan Bernal.

Tre i corridori più gettonati del momento: Aru, Ciccone  e Valverde. Il sardo perché a fine Vuelta si ritira; l’abruzzese perché  a 26 anni è stato promosso capitano della Trek Segafredo; lo spagnolo perché abbandona le corse a 41 anni con un palmares strepitoso. Tra l’altro ha vinto cinque edizioni della Freccia  Vallone, un Mondiale ( 2018 ) e alla Vuelta è salito sette volte sul podio ( vittoria nel 2009 , tre secondi posti, tre terzi posti ). Un’altra leggenda che se ne va.

I migliori italiani alla partenza della Vuelta

I migliori degli italiani sono stati il giovane Andrea Bagioli ( 8’44 ) un secondo in più dello specialista Van Baarle e 4 in meno di un cronoman vero come Sepp   Kuss( 8’48 ).  Molto bene Damiano Caruso  ( 8’53).

Ferragosto, seconda tappa per velocisti di 166,7 km. Da Caleruega a Burgos. Arrivo previsto intorno alle 17.30, in volata. Assenza totale di GPM nonostante una continua altitudine sugli 800 metri. Occhio al traguardo volante posto a meno di 17 km dall’arrivo. L’ultimo chilometro non presenta curve. Ottima notizia per i treni degli sprinter. Lunedì tappa di 202,8 km e c’è il primo, grande scoglio della Corsa,il Picon Blanco. È il primo arrivo in salita. Gli ultimi 7,5 km hanno una pendenza media del 9,3% ma nell’ultimo km ci sono punte che toccano il 18%.  Frazione esplosiva. Imperdibile.

 

 

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