Vuelta di Spagna, Madrid ha incoronato al tramonto l’americano Sepp Kuss , 29 anni, re della Vuelta di Spagna, vincitore a sorpresa ma meritatamente di una corsa a tappe,in una domenica di sole e folla . Un gigante timido e potente.
Tutti avevano pronosticato quale vincitore della Vuelta uno dei tre capitani: Vingegaard o Roglic i comandanti della corazzata olandese Jumbo Visma ; o Remco Evenepoel, 23 anni, il capitano della Soudal Quick-Step, il quotato team belga. Ed invece Madrid, domenica al tramonto, ha incoronato il ragazzo del Colorado, una vita da gregario seppur di lusso.
E i tifosi del ciclismo hanno avuto l’opportunità di conoscere meglio questa ragazzone americano sempre sorridente e gentile, sempre pronto a dare una mano a chi è in difficoltà. Un fisico di acciaio temprato dalle Montagne Rocciose sulle cui piste ha esordito come maestro di sci.
Ha promesso che questo successo “non mi cambierà ne’ come persona ne’ come corridore. Non voglio diventare troppo complicato. Gli incoraggiamenti che ricevo mi danno forza, però mi rendono pure un po’ timido. Mi piace il compito di aiutante, non è un ostacolo mentale, avviene in modo naturale “.
Morale: la sua favola alla Vuelta di Spagna ha unito in modo trasversale gli appassionati delle due ruote. È il caso di ricordare che Sepp Kuss,”lo stakanovista del pedale” (copyright Francesco Ceniti) quest’anno si è sciroppato ,in 76 giorni di gare, la bellezza di 12.107 km. E mica è finita qui.
Sepp Kuss primo, secondo Vingegaard (+17”), terzo Roglic (+1’08), Cquarto Ayuso (+3’44”), quinto Landa (+4’03”). Primo degli italiani il laziale Antonio Tiberi, 22 anni, alfiere della Bahrain Victorius, 18esimo.
Prima di Kuss, un solo corridore aveva disputato nella stessa stagione tutte e tre le grandi corse a tappe e ne aveva vinto uno: Gaetano Nencini (1957). Il “Leone del Mugello” aveva conquistato il Giro d’Italia attendo due giganti: Bobet e Baldini.
La Vuelta è iniziata il 26 agosto a Barcellona e si è conclusa domenica 17 settembre a Madrid dopo 21 tappe e 3.162 km. Due soli i giorni di riposo, due le tappe regina: l’8 settembre sul Tourmalet e il 13 l’arrivo sull’Angliru, cuore delle Asturie, una delle salite più dure d’Europa; l’equivalente dei nostri Mortirolo e Zoncolan.
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