YOUTUBE Grosso: "Gallo morto davanti casa? A Pescara ci vivo, l’episodio di ieri non cambia nulla" YOUTUBE Grosso: "Gallo morto davanti casa? A Pescara ci vivo, l’episodio di ieri non cambia nulla"

YOUTUBE Grosso: “Gallo morto davanti casa? A Pescara ci vivo, l’episodio di ieri non cambia nulla”

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PESCARA – Un gallo morto lasciato appeso a una corda nei pressi dell’abitazione di Fabio Grosso, l’uomo che segnando il quinto rigore azzurro a Berlino, nel 2006, diede all’Italia il suo quarto titolo mondiale.

 

 

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Adesso Grosso allena il Bari, ma è rimasto legato alle proprie origini, e quando può torna nella casa di famiglia, a Spoltore (Pescara). Ed è proprio lì che la scorsa notte alcuni teppisti hanno lasciato il povero animale, con evidente riferimento allo stemma che il Bari porta sulla maglia, quello appunto del galletto. Inoltre ignoti hanno imbrattato con scritte offensive i muri di recinzione della casa di famiglia del tecnico e di una palazzina di fronte.

Oggi invece è filato liscio il pre e post gara di Pescara-Bari (finita 2-2), con un vasto spiegamento di forze dell’ordine che ha evitato contatti in città tra le due tifoserie.

Anche se nella notte, alle 2.40, come riferito dalla Questura di Pescara, ignoti avevano fatto esplodere un grosso petardo, simile a una bomba carta, nei pressi dell’albergo in pieno centro cittadino dove alloggiava la formazione pugliese. Alcuni giocatori sono stati svegliati dal boato, comunque nessun ferito e nessun problema per lo staff biancorosso.

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