Marco Cecchinato trionfa a Buenos Aires, dominato il tennista argentino Diego Schwartzman

BUENOS AIRES – Marco Cecchinato ha vinto l’Atp di Buenos Aires battendo in finale l’argentino Diego Schwartzman per 6-1, 6-2. E’ il terzo titolo Atp per il tennista palermitano, n.18 del ranking mondiale.    Semifinalista al Roland Garros 2018, è stato, 40 anni dopo Corrado Barazzutti, il primo italiano a raggiungere una semifinale Slam.

Marco Cecchinato, la sua carriera 

Ha conquistato 3 titoli ATP.

Vanta come miglior piazzamento nella classifica ATP il 17° posto (raggiunto il 18 gennaio 2019), che rappresenta la quinta migliore classifica ATP mai raggiunta da un tennista italiano. 

Nell’Era Open, è il nono tennista italiano in ordine cronologico a essere entrato tra i primi 20 giocatori del mondo.

È allenato dal coach Simone Vagnozzi.   

Dotato di un servizio particolarmente potente, Cecchinato ha sempre avuto il dritto come punto di forza, anche se nel corso della carriera si è ampiamente migliorato nel rovescio, che gioca a una mano e che gli consente di sorprendere l’avversario soprattutto in lungolinea; in particolare, preferisce effettuare il rovescio in top spin sulla terra rossa mentre sull’erba preferisce eseguire lo slice. Dopo essere stato squalificato nel 2016 ha fatto progressi sotto il profilo della personalità e della consapevolezza grazie anche al nuovo allenatore Simone Vagnozzi, che gli ha trasmesso la volontà di imporre i propri punti di forza e lo ha spronato ad allenarsi più a lungo. I giocatori a cui si ispira sono Marat Safin per il modo di stare in campo e per come vinceva, e Andreas Seppi per la professionalità e la dedizione al tennis.

Giunto a livelli di eccellenza nel 2018, tra i segreti della sua esplosione non vi sono solo i miglioramenti dal punto di vista tecnico ma anche il gran lavoro sotto il profilo psicologico grazie al quale è maturato come uomo e atleta, acquisendo grande forza mentale e grande personalità. Questi progressi gli hanno consentito di affrontare con coraggio i momenti più importanti degli incontri contro i migliori del mondo senza timore reverenziale e prendendo spesso l’iniziativa, caratteristiche abbastanza rare tra i tennisti italiani delle ultime generazioni. Questa confidenza acquisita lo ha inoltre portato a variare spesso il gioco nel corso dei match eseguendo ottime palle corte o scendendo con successo a rete con improvvisi attacchi.
(da Wikipedia)

 

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