ROMA – “Lavoriamo sereni, non c’è alcuna tensione sul tema giustizia”. Così il guardasigilli Annamaria Cancellieri, rassicura sulla tenuta del governo parlando con i giornalisti a Napoli.
Ma nonostante le parole del ministro, resta alta la tensione tra Pdl e Pd. I democratici hanno mal digerito il tentativo del Pdl di utilizzare il ddl riforme come cavallo di Troia per la riforma della magistratura. Una mossa che ha aizzato lo scontro nonostante le rassicurazioni giunte ieri da Gaetano Quagliariello
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Il premier Enrico Letta dal canto suo ha detto che la polemica era rientrata dopo il chiarimento di Quagliariello. Ma l’incertezza aleggiava fin quando non è giunta la rassicurazione di Berlusconi che ha parlato di “un sostegno convinto e leale”, ma al contempo ha messo in scena un nuovo predellino, per il rilancio di Forza Italia. E neppure si è trattenuto dal definire la sentenza del processo Ruby, “grottesca” per cui la giustizia ha “bisogno di una profonda riforma”.
Insoma il premier è tutt’altro che rassicurato dal momento che lo stesso Quagliariello, ha poi aggiunto che se si apportano modifiche al ruolo del capo dello Stato è giocoforza andare a toccare aspetti che riguardano la giustizia e la magistratura.
Ma non paghi i falchi del Pdl hanno cominciato a fare fuoco anche sull’altro fronte: quello delle tasse, l’Iva e l’Imu non solo da rinviare, i debiti della P.A., nuovo cruccio di Renato Brunetta che ha lanciato il suo ultimatum: “Siano pagati tutti entro il 2013 (anziché spalmarli sul 2014)”.
Ma Letta questa volta ha alzato la voce: “Il fuoco amico lo considero uno stimolo a fare meglio – ha detto – e saranno rispettati i patti su Iva e Imu, ma sia chiaro una volta per tutte che io non sfascio i conti”.
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