Il digiuno aiuta la chemioterapia: ferma la riproduzione delle cellule

ROMA – Il digiuno rende la chemioterapia più efficace. Uno studio del ricercatore Valter Longo dell’università della Southern California, Usc, rivela che topi e lieviti tenuti senza cibo traggono maggiori benefici dalla chemioterapia nella lotta ai tumori. Lo studio conferma i risultati già ottenuti nel 2008 dalla biologa Lizzia Raffaghello, collega di Longo alla Usc.

La spiegazione sarebbe nel fatto che le cellule sane durante il digiuno fermano la riproduzione a favore della conservazione. Il blocco della riproduzione costituisce per le cellule tumorali l’impossibilità di riprodursi, causando in questo modo la regressione ed il rallentamento della malattia.  Il digiuno inoltre stimola la riparazione cellulare e se i risultati valessero anche per l’uomo, le terapie contro il cancro diverrebbero più efficaci, riducendo così anche gli effetti collaterali della chemioterapia.

Longo ha scoperto che nei topi malati sottoposti a chemioterapia e digiuno hanno più probabilità di sopravvivenza e tumori più piccoli, rispetto ai topi trattati solo con la chemioterapia. I risultati sono validi per differenti tipologie tumorali ed in alcuni casi la combinazione dei trattamenti ha permesso di debellare la malattia, eliminando completamente le metastasi.

Una doppia vittoria per le cellule sane, rappresenta dunque il digiuno: fermando la riproduzione arrestano la proliferazione delle cellule tumorali ed allo stesso tempo si rigenerano più velocemente, essendo “concentrate” sulla conservazione e riparazione dei danni causati dalla chemioterapia. Topi e lievito però non sono l’uomo. Gli effetti benefici del digiuno potrebbero non valere, ma se gli studi rivelassero un analogo beneficio dall’astinenza dal cibo, si otterrebbe una potente arma contro il cancro dagli effetti collaterali decisamente limitati. Una nuova arma all’apparenza sicura ed economica per combattere diverse tipologie di cancro, che non affaticherebbe con ulteriori farmaci un fisico che già lotta contro una debilitante patologia.

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