Il Cechov “nudo” di Paolo Magelli sbarca a Bologna

BOLOGNA – Il Giardino dei ciliegi di Cechov realizzato da un regista di grande esperienza come Paolo Magelli, la sera del 12 gennaio sbarcherà all’Arena del Sole di Bologna. Cosa resta del personaggio originale in questa nuova versione? Magelli sembra privilegiare l’analisi politica del personaggio. Inoltre, per la prima volta, nel Cechov di Magelli Ljuba si spoglia nuda, scena senza precedenti in qualunque Giardino dei ciliegi e comincia a colpire l’uomo che ha di fronte, il suo nuovo padrone, lei che ora è come una schiava.

“Niente cappellini e raffinatezze – spiega Magelli –  ma un Cechov tragico e irriverente che si scaglia contro la distruzione della bellezza”. A chi entra all’Arena del Sole per vedere uno degli spettacoli più apprezzati della stagione, Magelli porge una chiave d’interpretazione moderna. “Il giardino è per me la metafora della nostra Italia, paese irriconoscibile che ha visto sgretolare la sua alta e originale dimensione estetica”.

Un giardino con alberi che non danno più frutti diventa così lo specchio di un’odierna realtà “in bilico fra un passato meraviglioso e un futuro senza speranze”. Per questo  Il giardino dei ciliegi  messo in scena dal Teatro Metastasio della Toscana a Prato e dallo Stabile della Sardegna restituisce agli spettatori un Cechov “con l’impeto politico di denuncia nei confronti di tutti coloro che ragionano sul calcolo e sui soldi, anche a costo di polverizzare ogni bellezza.

Con questo spettacolo che sarà in tournée anche a Parigi e in Germania, Magelli ha voluto dimostrare che “ha senso investire su una piccola compagnia stabile (il Metastasio di cui è direttore artistico. Magelli è stato sommerso da critiche perché nominato dalla giunta di centrodestra che per la prima volta governa Prato, ndr) perché, a differenza di quanto si è sentito dire in maniera volgare, con la cultura si può e deve mangiare”. 

A seguire alcune immagini della prima del giardino dei Ciliegi che si è svolta a novembre al teatro Metastasio di Prato:

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