Euripide: da Troiane e Ecuba nasce Sole al Brancaccino, Roma

di Marilena D'Elia
Pubblicato il 2 Aprile 2016 - 11:22 OLTRE 6 MESI FA
Valentina Capone in Sole in scena al Teatro Brancaccino di Roma

Euripide: da Troiane e Ecuba nasce Sole al teatro Brancaccino di Roma. Nella foto, Valentina Capone

ROMA- Euripide: da Troiane e Ecuba nasce Sole al teatro Brancaccino di RomaLe due tragedie di Euripide, Le Troiane e Ecuba, nel libero adattamento scritto da Valentina Capone, hanno dato vita a Sole, in scena al Teatro Brancaccino il 2 e il 3 aprile.

Il titolo del testo per lo spettacolo, Sole,diretto dalla stessa autrice che ne è anche l’interprete e prodotto  in collaborazione con ATCL ( Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio) vuole dire:

“Sole” come le donne rimaste prigioniere dopo la strage dei Troiani per mano dell’esercito greco e “Sole” come l’astro che illumina, dà la vita e al tempo quella stessa vita può essiccare. La tecnica compositiva utilizzata da Euripide nelle sue tragedie consiste in una successione di momenti, senza un nodo tragico accentratore dell’azione: l’unità va ricercata nel clima sentimentale e tonale.”

In Sole troviamo la storia di Etora, un personaggio di pura fantasia che commenta l’azione e le apparizioni sulla scena dal suo punto di vista.

“Etora è l’improbabile amante del valoroso Ettore rimasta sola. Ettore ha dimenticato il suo Scudo, che lo ha sempre protetto e sempre lo ha fatto tornare. Etora non esita, agisce, parte anche lei senz’armi e cerca di raggiungere il suo eroe.

Ingenua ed inconsapevole, con le sue battute spezza parzialmente il ritmo tragico e suggerisce un’altra dimensione in cui vivere il dramma, anche se, inevitabilmente, viene via via assorbita dall’insensatezza della guerra e dall’immobilità dell’attesa”.

Uno spettacolo dalla scenografia essenziale, tre sedie e uno scudo sospeso (il sole?)

“Proprio perché lo spazio sia tutti i luoghi e nessuno: le rovine della città, un cimitero o forse, semplicemente, il luogo in cui ci si veste e ci si spoglia per dar vita alle singole figure ed alle maschere”.

Un testo

“senza distinzioni nette tra Bene e Male, non ci sono categorie assolute, assolute certezze. Semplicemente, ci sono frammenti di poesia e di lacrime. Uno spettacolo visionario  in cui le musiche e le luci non sono mai di accompagnamento ma diventano esse stesse sensazione”.

Sole è stato scritto, diretto e interpretato da Valentina Capone, sue anche le scene e i costumi. Le luci sono di Stefano Stacchini, le musiche: di Alessandro Rinaldi e Valentina Capone.

Al Brancaccino di Roma

Il 2 aprile alle ore 20.00 e il  3 aprile alle ore 17.30

Biglietto: 15,5 €