Lega, diamanti e oro per 600mila €. Divisi tra Mauro, Stiffoni, Belsito?

Pubblicato il 16 Aprile 2012 - 17:52 OLTRE 6 MESI FA

Francesco Belsito (Foto Lapresse)

MILANO – Dopo gli appartamenti alla moglie del leader Bossi (l’ultimo aggiornamento parla di 18 immobili), gli investimenti esotici in Tanzania, i diplomi in Svizzera, la saga leghista si arricchisce di un grande classico: i lingotti e i diamanti. Questo emerge dalle analisi dei magistrati milanesi che indagano sulle distrazioni di fondi dalla casse della Lega. Quantificare esattamente “quanto manca” non è compito da poco. A conti fatti si tratterebbe di 400 mila euro in diamanti e 200mila in lingotti, il tutto acquistato dall’ex tesoriere Belsito con i soldi del Carroccio.

Secondo gli accertamenti di investigatori e inquirenti, riportati dall’Ansa, Rosy Mauro, Piergiorgio Stiffoni e Francesco Belsito avrebbero acquistato coi soldi della Lega ben 400mila euro in diamanti. Da alcuni atti risulterebbe, secondo la versione riportata dall’Ansa, che i preziosi sarebbero stati consegnati ai 3 e che Belsito avrebbe ricevuto 200 mila euro in oro.

Ma Rosy Mauro smentisce. ”Smentisco categoricamente il presunto acquisto di diamanti e oro con i soldi della Lega e mi vedo costretta ad adire le vie legali per tutelare la mia rispettabilita’, onesta’ e onorabilita”. La vicepresidente del Senato lo riferisce all’Ansa dopo quella che definisce ”l’ennesima fuga di notizie infondate, false e gravemente diffamatorie”.

E Stiffoni va dai magistrati. ”Mi sono stancato: credo che seguirò il consiglio del mio avvocato e andrò dai magistrati a spiegare tutto”. Replica così, al telefono con l’Ansa, il senatore Piergiorgio Stiffoni, in merito alle accuse sugli acquisti di diamanti con i soldi della Lega che emergerebbero dalle carte delle indagini sulla distrazione di fondi pubblici nel Carroccio. ”Io che avrei acquistato diamanti? E’ un’accusa che mi fa ridere” ha concluso Stiffoni.

Stando ai primi accertamenti effettuati dal nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano, su disposizione dell’aggiunto Alfredo Robledo e dei pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini, nel dicembre del 2011 con i soldi della Lega e attraverso alcuni conti, presso Banca Aletti e Banca Popolare di Novara, sarebbero stati acquistati diamanti per un valore di circa 400 mila euro e lingotti d’oro per una valore di circa 200 mila euro. Da quanto si è appreso, i preziosi non sono ancora stati rintracciati. Dalle analisi però di alcuni documenti bancari risulterebbe che i diamanti sarebbero stati comprati e poi consegnati materialmente nella disponibilità del vice presidente del Senato, Rosy Mauro, di Piergiorgio Stiffoni, che era uno dei 3 componenti del comitato amministrativo del Carroccio, e dell’ex tesoriere Francesco Belsito. A quest’ultimo, sempre stando a quanto risulta da alcuni documenti, sarebbero stati materialmente consegnati anche i 200 mila euro in oro. Ora gli inquirenti dovranno capire che fine hanno fatto l’oro e i diamanti, perche’ potrebbe palesarsi un profilo di appropriazione indebita. C’e’ da capire, inoltre, se il partito poteva fare quell’investimento in oro e diamanti, perche’ pare che lo statuto del Carroccio escluda questo tipo di operazione. Infine, il dubbio degli inquirenti e’ che si trattasse davvero di un investimento.

Non solo la Finanza, anche la Corte dei Conti indaga sui bilanci della Lega. I magistrati contabili hanno aperto un procedimento sui conti del movimento politico. Il procuratore capo della Corte dei Conti della Lombardia, Antonio Caruso, e altri due magistrati hanno fatto visita ai pm di Milano che stanno indagando sull’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, per avviare dei contatti in vista di uno scambio di documenti utili agli accertamenti contabili. Nelle stesse ore della visita della Guardia di finanza in via Bellerio erano riuniti Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Roberto Maroni per discutere delle prossime iniziative della Lega e delle prossime scadenze in vista delle amministrative, tra cui l’organizzazione della raccolta di firme per le leggi di iniziativa popolare sulle pensioni.

L’incontro giunge nel giorno delle dimissioni dell’assessore leghista allo sport della Regione Lombardia Monica Rizzi, la cui vicenda è stata discussa in un incontro tra Calderoli, Maroni e i vertici del Carroccio in Regione Lombardia. Sull’acquisto dell’oro, le indagini hanno accertato che nel dicembre 2011 i lingotti sono stati comprati con assegni circolari della Lega Nord dalla società 8853 di Pero, alle porte di Milano, e che sarebbero stati consegnati al partito. Per portare a termine l’investimento in diamanti (circa 100mila euro) Belsito ha invece dovuto trasferire i fondi della Lega Nord sui suoi conti personali e poi acquistare le pietre dalla Internmarket Diamond Business. L’operazione di acquisto dei diamanti, infatti, non sarebbe consentita alle persone giuridiche ma soltanto alle persone fisiche.

Gli inquirenti, però, si chiedono perché mai un movimento politico abbia sentito la necessità di investire i soldi del finanziamento pubblico in oro e diamanti. Lunedì pomeriggio il capo della Procura della Corte dei Conti lombarda, Antonio Caruso, si è presentato con altri due magistrati contabili nell’ufficio del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, titolare dell’ inchiesta con al centro l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito assieme ai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini. La “visita”, da quanto si è appreso, serve ai magistrati contabili per prendere “contatti” per un eventuale scambio di carte necessario per il procedimento davanti alla Corte dei Conti. Da quanto si è saputo, la Procura della Corte dei Conti ha aperto un procedimento autonomo rispetto a quello penale e relativo a un presunto danno erariale, partendo dall’ipotesi di truffa ai danni dello Stato contestata dalla Procura di Milano. Secondo le indagini penali, infatti, Belsito “truccando” i bilanci del Carroccio avrebbe fatto ottenere al partito rimborsi elettorali non dovuti che, solo per il 2011, ammontano a circa 18 milioni di euro.