Linfoma di Hodgkin: dopo 36 anni cura italiana al top

MILANO, 20 LUG – La vecchia chemioterapia contro il linfoma di Hodgkin messa a punto nel 1975 dal gruppo di ricerca dell'Istituto dei Tumori di Milano (Int) guidato da Gianni Bonadonna, e' ancora oggi preferibile al programma sostenuto dai ricercatori tedeschi come nuovo standard terapeutico di questo linfoma. Lo ha dimostrato un nuovo studio dei ricercatori milanesi che uscira' domani del New England Journal of Medicine e a cui la stessa rivista scientifica dedica un ampio editoriale.

Dopo aver seguito i pazienti per 7 anni, i ricercatori hanno verificato che la combinazione dei farmaci previsti nella chemioterapia ''italiana'' Abvd (con somministrazione di doxorubicina, bleomicina, vinblastina e dacarbazina) messa a punto 36 anni fa all'Int, e' piu' vantaggioso della terapia Beacopp progettata dal 'German Hodgkin Study Group' perche' offre le stesse probabilita' di guarigione ma e' meglio tollerata e ha minori rischi e complicanze.

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