ROMA – L’amministrazione del Teatro dell’Opera di Roma si è detta “disponibile a un accordo” con i sindacati che possa evitare il licenziamento collettivo dell’Orchestra e del Coro”, cioè scongiurare i 182 licenziamenti decisi lo scorso 2 ottobre dal presidente del cda, il sindaco Ignazio Marino, d’accordo con i consiglieri e il sovrintendente Carlo Fuortes.
Questo il comunicato del Teatro dell’Opera, diffuso intorno alle 17:
“Oggi è stata confermata nuovamente la disponibilità – a fronte di una proposta che risolva interamente i gravissimi problemi economici e organizzativi del Teatro – a sottoscrivere un accordo che possa evitare il licenziamento collettivo di Orchestra e Coro. Così come ribadito dal Cda il 22/10”.
Nella riunione di oggi, “le sigle sindacali hanno accennato ad alcune aperture fino ad oggi mai prospettate, ma ancora non è stata presentata una proposta organica unitaria da parte di tutte le sigle sindacali”. Il tavolo, rendono noto dal Costanzi, “è stato aggiornato a lunedì 10 novembre prossimo“.
Ore 16:34 I sindacati: non solo tagli
“Non parliamo solo di tagli, ma del rilancio del Teatro dell’Opera di Roma. L’obiettivo attraverso una maggiore produttività (più spettacoli, ndr), è recuperare i sacrifici sul contratto integrativo che siamo disposti a fare. E inoltre stabilizzare i precari”. Così Alberto Manzini della Slc Cgil ha spiegato il senso della trattativa che si sta intavolando con il sovrintendente Carlo Fuortes, che oggi si è detto disponibile a proporre al Cda il ritiro dei licenziamenti dei 180 membri di orchestra e coro. “Cogliamo l’occasione per disegnare un nuovo modello produttivo di questo Teatro”, ha aggiunto Manzini.
Ore 15:10 Fuortes pronto al ritiro dei licenziamenti
In cambio di un accordo condiviso per ridisegnare il contratto integrativo, il sovrintendente Carlo Fuortes proporrà al Cda del Teatro dell’Opera di ritirare il licenziamento collettivo di orchestra e coro, secondo fonti sindacali. È l’esito dell’incontro di oggi.
La trattativa è stata aggiornata a martedì 11, all’indomani della manifestazione nazionale a Roma dei lavoratori di tutti gli Enti lirici e sinfonici italiani, secondo quanto si apprende. “Siamo contrari alla politica dei due tempi, per cui prima si taglia e poi si vede – ha detto Alberto Manzini di Slc Cgil -. Siamo d’accordo a rivedere il contratto integrativo e contestualmente a trattare sulle linee del nuovo modello produttivo del Teatro. Non ci arrendiamo a vedere una diminuzione dell’organico”.
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