MILANO, 19 SET – La Scala di Milano vede rosso: nel bilancio del 2011 da 108 milioni di euro all'appello mancano circa 7 milioni che devono essere recuperati trovando nuovi soci e tagliando i costi.
Il motivo principale sono i guai finanziari del Comune e della Provincia che non riescono a garantire i fondi promessi.
Oggi nella riunione del cda il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia – al 'debutto' come presidente della fondazione alla Scala – ha annunciato che i tre milioni di contributo straordinario promessi dall'allora sindaco Letizia Moratti non sono mai stati inseriti nel bilancio del Comune. Difficile quindi che siano confermati, seppure per avere un'idea più precisa Pisapia ha chiesto di aspettare dopo il 30 settembre, quando dovra' essere approvata la delibera di salvaguardia di bilancio.
Anche il presidente della Provincia, Guido Podestà, alla riunione di oggi ha parlato di problemi di liquidità. In pratica, ha legato il versamento della quota di 2,9 milioni di Palazzo Isimbardi alla vendita di un edificio in corso di Porta Vittoria di fronte al Tribunale.
Sulla vendita del Palazzo, stimato 55 milioni di euro, sono già stati fatti due bandi andati deserti. E ora c'è l'interesse di un privato (si parla del principe Borromeo). ''Stiamo verificando – ha spiegato il presidente – se l'interesse che è stato dichiarato può arrivare a un valore considerato congruo dall'Agenzia delle Entrate e dal Consiglio provinciale''.
Ai fondi mancanti, vanno poi aggiunti 1,3 milioni di euro che ancora dovevano essere coperti con sponsorizzazioni o anticipi di contribuzioni. Totale: 7,2 milioni di euro. Difficile pensare che il teatro riesca a recuperare una cifra simile solo trovando nuovi soci. Da qui l'indicazione in cda a ridurre i costi.
Resta da vedere come fare, non si tratta di tagli drastici ma tutti ammettono che è finito il tempo delle vacche grasse. Anche perché la prospettiva per il 2012 è pesante: la crisi non accenna a finire, gli enti locali hanno sempre meno soldi, così come i privati che si trovano tante richieste di aiuto in più.
Alla Scala come socio fondatore si sa già che entrerà dal primo gennaio Tod's e nella riunione del consiglio di amministrazione si è rivisto oggi, dopo una lunga assenza, Paolo Scaroni, l'amministratore delegato dell'Eni, che è uscito dal Piermarini a fianco del sindaco.
E proprio il sindaco Pisapia, nel pomeriggio, ha rivolto un appello ''alla città, al privato, a chi può, affinché dia un sostegno alla Scala''. Certo è, e di questo Pisapia si è scusato, che a bilancio non c'è l'impegno per i 3 milioni promessi dalla Moratti ''per cui non c'è la possibilità che venga mantenuto in tempi brevi''.
Una volta approvata la delibera di salvaguardia a fine mese, però, ''faremo di tutto – ha promesso – per dare un segnale forte del nostro attaccamento e dell'importanza che diamo alla Scala come luogo di cultura e di eccellenza della lirica a livello internazionale''.