ROMA – Adrian, ovvero come buttare 20 anni e 20 milioni di euro. Sintesi, dura e cruda, del cartoon targato Celentano. Un kolossal di costi e d’impegno, oltre che di gestazione, per un prodotto bocciato (almeno finora) dai telespettatori e, prima di loro, dagli artisti che vi dovevano partecipare.
La saga del cartone ritagliato sul profilo del molleggiato inizia 20 anni fa in casa Mediaset. E’ lì che nasce l’idea di trasformare Celentano in un cartone ed è lì che viene partorito il per niente originale nome ‘Adrian’. L’idea però rimane tale: un’idea non così buona per alcuni e un sogno nel cassetto per altri. All’ultima categoria appartiene la famiglia di Sky che nel 2009, giusto 10 anni fa, fa sua l’idea e firma un contratto, ricco, secondo cui dovrebbe avere le puntate nel 2011.
Le cose però anche qui vanno a rilento. Il clan del molleggiato un anno prima della scadenza chiede una proroga perché, dicono, il progetto è così innovativo da renderne complessa la realizzazione. La battuta viene inevitabile, il progetto è così innovativo da essere probabilmente troppo avanti. Sulla strada della realizzazione intanto, mentre il clan chiede tempo, ci sono la causa al produttore esecutivo Cometa Film fatta dal Clan e l’interruzione della collaborazione con Enzo D’Alò, supervisore esecutivo di Adrian.
Sky prende comunque per buona la giustificazione e aspetta paziente. Aspetta un anno, ne aspetta due ma al terzo mette in campo gli avvocati. Per quel prodotto ha infatti investito 7.5 milioni di euro (cifra non ufficiale ma non smentita) avendo in cambio nulla. Ma certi amori, come cantava Antonello Venditti, fanno giri enormi e poi ritornano e così, per Adrian, torna in campo Mediaset.
E’ il 2015 quando Piersilvio Berlusconi annuncia che il cartoon sarà nei prossimi palinsesti. Ma Adrian è un prodotto innovativo, così avanti che nel 2015 non si vede. Lo si annuncia per la seconda volta, per il 2016, ma niente. Adrian non lo si riesce a prendere. Nel 2017 un nuovo annuncio e un nuovo buco nell’acqua. Fino a che nel 2018 Adrian c’è. Il cartoon prende vita e corpo ma, prima di arrivare sugli schermi, Teo Teocoli, Michelle Hunziker e Ambra Angiolini, quegli artisti che dovevano essere coinvolti nella parte live dello show, quella che doveva trainare il cartoon, uno dopo l’altro abbandonano.
Si va avanti nonostante tutto e per tutto quello che ormai si è speso. Addetti ai lavori parlano di un costo finale del cartoon di 20 milioni di euro. Venti come gli anni di gestazione, un doloroso caso. Si va avanti e finalmente nel 2018 si va in tv. Milo Manara prende le distanze (“Adrian non l’ho disegnato io”). L’accoglienza del pubblico è tiepida, nell’ultima puntata andata in onda (il 4 febbraio) la media di ascolti è tra l’8,9% e il 7,7% di share. Il progetto innovativo torna, con ogni probabilità, in un cassetto. E meglio non parlare più di costi…
Fonte Corriere della Sera