Aspiranti “Velini” di Striscia la Notizia: laureati (senza aver mai letto un libro) e in mutande

Aspiranti "Velini" di Striscia la Notizia: laureati e in mutande
Aspiranti “Velini” di Striscia la Notizia: laureati e in mutande

MILANO – In mutande, belli e brutti, laureati, timidi o meno, ragionieri, a Cologno Monzese c’è la fila, la fila al primo giorno di casting dei Velini per la nuova edizione di Striscia la Notizia. Nei corridoi, nei minuti prima del provino sale l’ansia: “Cos’è ‘sto Uelf?”, “Ma che cos’è ’sto Uelf che mi hanno chiesto, voi lo sapete?” Nessuno risponde, probabilmente parlano di Welfare ma nessuno si azzarda a chiedere.

C’è Stefano P.,  laurea in brand management, “qui è più un discorso di immagine, quindi se rispondi una cavolata al massimo si chiedono “ma che razza di laureati escono oggigiorno!” Ludovico V. studia economia e commercio: “Non te lo dico perché un po’ mi vergogno, se te lo dico e poi non mi prendono faccio la figura del pirla e basta…”

A terrorizzare sono le domande di cultura generale. Qual è l’ultimo titolo che hai letto? Le risposte vaghe, si alternano, tra un “Scusi?” e un “Va bene anche uno di scuola?”

Pietro R. non nasconde che fino a 5 anni fa non parlava neanche l’italiano: “Solo dialetto salernitano, che ora ripulisco al Centro teatro attivo di Milano, ma non lo voglio perdere del tutto perché uno deve essere fiero del posto da cui viene”. Poi, durante i provini, il momento clou, lo stacchetto. Altro che veline. Velino biondo e uno bruno? Antonio Ricci non risponde, i provini continuano.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie