Burioni e il servizio de Le Iene su Covid e conflitto di interessi Burioni e il servizio de Le Iene su Covid e conflitto di interessi

Burioni e il servizio de Le Iene su Covid e conflitto di interessi. Lui: “Li porto in tribunale”

ROMA – “Sono profondamente amareggiato, ma come era prevedibile ieri sera tra campanellini, disegnini, conversazioni tagliate ed affermazioni false ed anche strampalate, è andata in onda un’altra gravissima diffamazione ai miei danni.

Il confronto ci sarà certamente, come ha ben compreso lo stesso conduttore, ma in un’aula di tribunale: se non era stato capito, lo dico ora in modo completamente esplicito”.

Lo scrive su Facebook il virologo Roberto Burioni, in relazione al nuovo servizio mandato in onda ieri, 23 giugno, nel programma Le Iene sui suoi presunti conflitti d’interesse (qui il servizio).

“Mi si accusa – scrive Burioni – di conflitto di interessi quando parlo di cure per COVID-19.

Come ho già detto, io non ho mai brevettato e non ho alcun interesse in nessun farmaco o potenziale farmaco per questa malattia. In particolare, non ho mai ricercato né brevettato anticorpi monoclonali contro il virus che causa COVID-19.

Ho brevettato per una azienda della quale sono consulente scientifico (con orgoglio, perché è una azienda molto seria) anticorpi contro diversi virus, ma nessuno di questi anticorpi può avere una minima utilità per COVID-19″.

“Pensare che anticorpi contro il virus influenzale (che ho brevettato molti anni fa) possano essere utilizzati per contrastare COVID-19 – prosegue – è semplicemente ridicolo come può capire chiunque abbia un minimo di buon senso.

Il fatto che io non abbia conflitti di interesse riguardo a COVID-19 è un dato oggettivo, un fatto innegabile che ognuno di voi può verificare.

Invece Le Iene mi hanno accusato di avere un conflitto di interesse e di averlo volontariamente nascosto. Si preparino a dimostrarlo in tribunale, o saranno guai per loro”.

Il virologo ricorda inoltre che, rispetto a un presunto conflitto d’interesse sulle vaccinazioni “come ho spiegato fino alla nausea, gli anticorpi monoclonali di cui io da sempre mi occupo sono farmaci ALTERNATIVI ai vaccini; dove c’è il vaccino non servono a niente.

Per cui paradossalmente, come ho detto più volte, mi converrebbe dire che i vaccini contro alcuni virus sono pericolosi, per promuovere gli anticorpi monoclonali di cui l’azienda con cui collaboro è titolare”.

Burioni nega rapporti con aziende farmaceutiche

“Non ho alcun rapporto di consulenza con aziende farmaceutiche – scrive ancora Burioni -, cioè che producono o commercializzano farmaci di ogni tipo, inclusi anticorpi monoclonali.

Tanto meno ne detengo partecipazioni societarie e tanto meno sono un “produttore di anticorpi monoclonali”. Sfido chiunque a dimostrare il contrario”.

“Il discorso qui si chiude ma ovviamente continuerà in tribunale – conclude – dove ognuno risponderà del suo comportamento davanti a un giudice.

In questo caso vale il detto che ride bene chi ride ultimo.

E io sono certo che – alla fine di questa storia – vedremo il singolare spettacolo di iene che non ridono, ma piangono lacrime amare”. (fonte AGI)

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