Claretta Petacci, il nipote vuole denunciare Gene Gnocchi: “Ho provato disgusto”

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Claretta Petacci, il nipote vuole denunciare Gene Gnocchi: “Ho provato disgusto”

ROMA – “Il maiale alla Romanina si chiama Claretta Petacci“, aveva detto Gene Gnocchi a Di Martedì, riferendosi alle foto – rilanciate nei giorni scorsi da Giorgia Meloni – di un maiale tra i cassonetti dei rifiuti alla periferia di Roma. E subito si è scatenato un putiferio contro il comico. I militanti di Forza Nuova sono andati fin sotto casa sua per protestare: “Vigliacco“, gli hanno scritto su uno striscione. Ma ora un nipote dell’amante di Mussolini è pronto a fargli causa.

Si chiama Emilio Persichetti, avvocato di un importante studio legale a Roma. Suo nonno era il fratello di Giuseppina Persichetti, mamma di Claretta che morì fucilata e poi appesa a testa in giù a piazzale Loreto, insieme al fondatore del Fascismo.

“Come avvocato dico che è una offesa gravissima perseguibile penalmente”, ha detto il nipote al Giornale. E si è detto pronto ad intentare un’azione legale contro il comico. La battuta di Gene Gnocchi gli ha procurato un grande dispiacere: “Ho provato disgusto, spero si scusi. Mia zia è stata un esempio di amore eroico”. E ancora:

“Penso che quando una donna si sacrifica sapendo che rischia la vita per un amore grande e vero, meriti il rispetto. Claretta in quei giorni era a Roma, poteva salvarsi, invece decise di partire con Mussolini, per puro amore. E quando fu il momento della fucilazione gli fece scudo col suo corpo. Ecco quando l’amore si incontra con la morte, c’è l’eroismo. Anche Pertini in una intervista alla Rai spiegò chiaramente che Clara, come la chiamava lui, non doveva morire, perché l’obiettivo era Mussolini, non certo lei. Come si fa a offendere così volgarmente la memoria di una donna che si fa uccidere per amore?”.

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