Coronavirus, a Carlo Cracco non piacciono le barriere in plexiglass: "Piuttosto chiudo" Coronavirus, a Carlo Cracco non piacciono le barriere in plexiglass: "Piuttosto chiudo"

Coronavirus, a Carlo Cracco non piacciono le barriere in plexiglass: “Piuttosto chiudo”

ROMA – Le barriere in plexiglass non piacciono a Carlo Cracco che ai microfoni di Un giorno da Pecora afferma lapidario: “No, mai. Piuttosto chiudo”. 

Come annunciato domenica sera dal premier Giuseppe Conte, la Fase 2 dell’emergenza coronavirus, per i ristoratori comincerà dal prossimo 1 giugno.

Interpellato a tal proposito dalla trasmissione di Rai Radio 1, lo chef stellato ha assicurato che si atterrà alle indicazioni del governo.

Ma non ci sta a installare barriere in plexiglass per distanziare gli avventori nel suo ristorante. Più disponibile è invece sulle altre misure di sicurezza che i ristoratori dovranno adottare. 

A suo dire l’unica cosa sensata da fare è quella di ridurre i coperti. “Ma non vedo altre barriere che si possano frapporre tra il cliente e il personale del locale”, ha ribadito.

“Sarà difficilissimo – aggiunge – perché in questa situazione già la voglia delle persone di andare al ristorante non sarà tantissima, stiamo venendo fuori da una guerra”

Secondo Cracco ci vorrà moltissimo tempo, forse anche due anni, perché il settore riesca a ripartire veramente.

“Il problema sarà anche economico, mentre il fatto che tutti stiano diventando cuochi in casa è un falso problema dato che tutti fra qualche mese avranno la gastrite”, conclude scherzando.

Al momento lo chef sta lavorando con le consegne a domicilio e lavora col negozio online “per non farmi venire la malinconia”. (Fonte: Un giorno da pecora).

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