Coronavirus, rubata attrezzatura a una troupe di giornalisti fuori dallo Spallanzani. Furto da 2mila euro Coronavirus, rubata attrezzatura a una troupe di giornalisti fuori dallo Spallanzani. Furto da 2mila euro

Coronavirus, rubata attrezzatura a una troupe di giornalisti fuori dallo Spallanzani. Furto da 2mila euro

Coronavirus, rubata attrezzatura a una troupe di giornalisti fuori dallo Spallanzani. Furto da 2mila euro
Coronavirus, rubata attrezzatura a una troupe di giornalisti fuori dallo Spallanzani (nella foto Ansa il cancello principale di ingresso)

ROMA – Mentre montavano le attrezzature per predisporre la diretta dell’ultimo bollettino dello Spallanzani sul coronavirus, qualcuno provvedeva a saccheggiare l’auto della troupe televisiva parcheggiata all’esterno. E’ successo giovedì mattina a pochi metri dal cancello di ingresso principale. 

La troupe aveva lasciato parte dell’attrezzatura all’interno dell’auto mentre faceva la spola per montare il tutto. In un baleno sono spariti microfono, monopiede, batterie e cavi, per un valore di circa 2 mila euro. “E’ tata questione di pochi istanti – raccontano – Non è la prima volta che avvengono furti qui davanti. Presenteremo denuncia in giornata”.

Coronavirus, primo morto a Roma

Intanto anche la città di Roma registra il primo morto per coronavirus. E’ una donna cardiopatica di 87 anni deceduta al San Giovanni dove era ricoverata dal 17 gennaio per una “severa endocardite in quanto portatrice di protesi valvolare seguita da una problematica respiratoria”. Un quadro clinico già grave che porta la direzione dell’azienda ospedaliera romana a sottolineare che “è possibile affermare che la donna sia deceduta con il Covid-19 e non a causa dello stesso”.

Il test che ha rilevato la positività, eseguito allo Spallanzani, è stato effettuato dopo il decesso ed è per questo che è scattata l’indagine epidemiologica: “Sono stati individuati i contatti all’interno dell’ospedale, tutti asintomatici, ed è in corso la verifica da parte della Asl Roma 1 sulle visite e i contatti esterni per il completamento dell’indagine epidemiologica”, precisa l’ospedale.

Indagini epidemiologiche sono scattate anche ai pronto soccorso del San Filippo Neri e di Velletri, in provincia di Roma, dove sono transitati due pazienti poi risultati positivi. Alcuni operatori sanitari del nosocomio “in via precauzionale e fino alla fine della valutazione non sono più in servizio e sono in isolamento domiciliare”.

L’onda d’urto del virus nella capitale sembra dunque non impegnare più e solo lo Spallanzani, dall’inizio designato a gestire l’intera emergenza a Roma e nel Lazio. Nella regione sono in totale 44 i contagiati e di di questi, 14 sono in isolamento domiciliare. Venti sono ricoverati e 7 si trovano in terapia intensiva. Cinque pazienti sono stati dimessi dallo Spallanzani. Tre i pazienti guariti, ovvero la coppia di Wuhan e il ricercatore italiano, quest’ultimo dimesso.

Tutti i casi positivi, precisa l’Istituto Spallanzani, manifestano link “epidemiologico con le aree del Nord del Paese o con un caso confermato”. Anche gli ultimi casi di positività, ovvero il paziente transitato al San Filippo Neri e un altro di Latina giunto al pronto soccorso di Velletri e poi portato allo Spallanzani, non sono casi autoctoni: il primo avrebbe un link col Veneto e il secondo con la Lombardia.

Fonte: Ansa

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