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Coronavirus e Le Iene, il pangolino e i mercati illegali (wet market) in Cina

ROMA – Il coronavirus è probabilmente passato dagli animali all’uomo in un wet market di Wuhan.

Mercati, questi wet market, dove animali selvaggi, vivi, vengono ammucchiati l’uno sopra l’altro, venduti e uccisi.

Qui, dicono gli scienziati, il virus è passato da una specie all’altra (dal pangolino al pipistrello).

Fino all’uomo. 

Dietro tutto quello che sta succedendo nel mondo in questi giorni, in questi mesi, sembra quindi che ci sia il folle sfruttamento degli animali da parte dell’uomo.

“Il Covid-19 rispecchia ciò che le persone stanno facendo al pianeta, ora più che mai”.

A parlare, intervistato dalle Iene (qui il servizio completo), è David Quammen, scrittore e divulgatore scientifico, autore del libro “Spillover” in cui ha profetizzato molto di quello che sta accadendo in questi mesi a partire dal luogo di nascita della pandemia: un wet market cinese.

“Non sono un profeta, ho solo scritto quello che mi dissero alcuni saggi scienziati”.

“Dietro questa tragedia infatti sembra esserci il folle sfruttamento degli animali da parte di noi esseri umani.

Nei wet market cinesi ci sono apposite sezioni in cui animali selvatici vengono macellati e venduti per il consumo umano.

E molti di questi sono illegali”.

A parlare ora è Andrea Crosta, cofondatore di Earth League International, un gruppo di lotta contro i crimini ambientali.

“Ci sono un sacco di animali che vengono dall’Africa o dal Sud America”.

In Cina ogni giorno arrivano “migliaia di animali chiusi in piccole gabbie, vivi o mezzi morti”.

 È “una condizione ideale” per permettere a un virus di passare da una specie all’altra.

È proprio così che il nuovo coronavirus si sarebbe diffuso: passando dal pipistrello al pangolino e poi all’uomo tramite il consumo di carne.

Isolarci da questa catena di contagio sarebbe fondamentale per prevenire le pandemie.

A spiegarlo è Gabriel Leung, consulente dell’Oms:

Stoppare il salto del virus dalla sorgente è fondamentale”.

Il rischio maggiore non è quando si mangia la carne: è quando si entra in contatto con animali in quelle condizioni.

Uno scenario che si era già visto nel 2002 con la Sars.

La vendita del pangolino in Cina è illegale.

Così come tutta la filiera, dalla caccia al commercio”, spiega ancora Andrea Crosta.

“Parliamo del quarto mercato illegale al mondo, che vale fino a 280 miliardi di dollari all’anno”.

“La nostra specie è senza precedenti”, diceDavid Quammen.

“Oltre a essere in tanti, siamo affamati: vogliamo sfruttare la natura che ci circonda.

Ogni nostra decisione, cosa mangiamo, cosa compriamo, cosa indossiamo, cosa consumiamo, se compriamo uno smartphone o un computer, tutte queste decisioni mettono pressione sul pianeta nei modi più svariati.

Non è solo il consumo in Cina il problema”. (Fonte: Le Iene).

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