Corrado Guzzanti: “Vorrei dire: Monti bastardo, m’ha rubato la pensione”

Corrado Guzzanti sulla copertina di GQ

ROMA – “Volevo disegnare fumetti. Poi ho sognato di fare il romanziere. Scrivevo racconti. Li ho anche mandati a quelle case editrici che mettevano annunci per esordienti. Ovviamente li accettavano. E li avrebbero pubblicati subito, se avessi pagato. Ma è andata bene così: non erano grandi racconti; quando li rileggevo, una settimana dopo, mi mettevo a ridere e ne scrivevo la parodia. Sono partito dall’autosatira. Finché mia sorella Sabina ha preso uno dei miei testi e se l’è portato in tv. È cominciato tutto per caso, anche la mia prima apparizione: feci una comparsata alle sue spalle. Però era un’altra televisione”. Corrado Guzzanti racconta la genesi della sua vita artistica a GQ, in un’intervista pubblicata nel numero del 2 febbraio.

Ricorda la televisione di allora, con “Matrioska. Il programma abortito di Antonio Ricci con Moana Pozzi. All’epoca Ricci era uno sperimentatore, c’era davvero roba forte. Quelli del Male, Stefano Disegni con lo Scrondo, Moana nuda. Poi Berlusconi vide il pilota e lo fece cancellare: troppo spinto. Se ne fece un’altra versione, con un altro titolo, L’araba fenice, e perfino un’altra scenografia, ma non era la stessa cosa”.

“Io ho fatto sempre solo quello che mi sono sentito, (…) potevo fare di più. Ho fatto, di più, ma l’ho tenuto per me. Scrivo molto per me stesso (…). Ci sono personaggi che ho creato e sono andati a male. È passato il momento, qualcun altro ha avuto un’idea simile, capita. Per un secondo mi dico: guarda, se lo facevi. Passa subito. Mi sarebbe piaciuto fare più cinema, forse ho detto troppi no: a Pupi Avati, a Lina Wertmüller, ma erano sempre quelle parti, sai, adesso arriva lui e fa ridere. Camei”.

Della tv di oggi apprezza solo “le serie americane e i talk show”. Gli altri sono “spettacoli tutti uguali. Osservo i personaggi. È uno studio antropologico. Siamo nella fase dell’oblio. Ci governano degli sconosciuti. L’altra sera abbiamo fatto un gioco: chi è ministro dell’Interno? Che faccia ha quello agli Esteri? L’unica conosciuta è la Forleo!”. Fornero? “Vedi? Quella che ha pianto. La conosci perché ha fatto una cosa. Poi ci sono i giornalisti narcisisti, che adesso provano a fare satira pure loro. E c’è tutto questo dibattito senza verità. Uno dice: l’Istat afferma che la produzione è scesa del quattro per cento. L’altro gli risponde: no, guardi che è salita del due. Mai che il conduttore fermi tutti, tiri fuori le statistiche dell’Istat e faccia vedere: ecco, dice che la produzione è ferma”.

Guzzanti ha anche un personaggio che vorrebbe interpretare: “Mi piacerebbe fare uno schizofrenico. Uno che dice: i provvedimenti presi erano necessari, sacrifici inevitabili per riconquistare la fiducia dell’Europa. Poi sbotta: Monti è un bastardo, mi ha rubato la pensione!”.

 

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